Conti e quel regalo per i cinquant’anni. La Pavia-Venezia insieme agli scinauti

La sfida L’ex campione ha deciso clamorosamente di rimettersi in gioco: che scommessa

Quando si dice la passione per lo sport non ha età… Così per i suoi primi 50 anni Devid Conti da Lezzeno si è ricordato di essere stato, dal 1989 a 2000, uno dei grandi interpreti dello sci nautico velocità, disciplina che ha portato sul lago di Como (entrambe le sponde) decine di allori a livello internazionale.

Tanto da considerare il Lario uno dei “luoghi sacri” a livello mondiale prima del declino e della scomparsa dello sci nautico velocità in Italia.

L’edizione numero 71

Devid si è così clamorosamente rimesso in gioco e, domenica prossima, sarà al via, come sciatore, nella edizione 71 del raid motonautico internazionale Pavia-Venezia, nella sezione sci nautico.

Una prima domanda, come direbbe qualcuno, sorge spontanea. Ma cosa gli è venuto in mente all’atleta lezzenese non più giovanissimo di rimettersi gli sci d’acqua?

«Rispondo subito – spiega Devid sorridendo -. Il tutto parte da mio cugino Massimiliano Odierna di Domaso che nella vita fa il ristoratore a Gordona. Qui ha conosciuto la famiglia Cesati titolare del Cantiere Albatro che l’hanno spinto a provare la motonautica visto che lui faceva già rally con auto storiche. Ha comprato un vecchio Mostes cominciando a correre. L’anno scorso mi ha telefonato proponendomi di partecipare alla Pavia-Venezia 2024. Io ho pensato come secondo pilota ma lui mi ha detto “No, io guido e tu scii”. Gli ho risposto che era pazzo e la cosa è finita lì».

Finita lì per modo di dire perché poi Devid ha cominciato a non dormirci la notte e così ha richiamato suo cugino: «Vero, gli ho detto che ci avevo ripensato e che accettavo la sfida. Avevo smesso di sciare nel 2000 con il Giro del Lario facendo poi qualche gara di wakeboard nel Tour del Lario: quindi ripartivo da zero in palestra».

Così da ottobre scorso a oggi Devid lavora sodo tre giorni la settimana nella palestra “Zero Nero” di Anzano del Parco per essere pronto alla grande sfida, leggendaria, all’insidioso Po.

«Per la gara abbiamo restaurato un vecchio Ilver, che era stato di proprietà del lecchese Sergio Genocchio, equipaggiato di un motore Mercury Efi da 250 cavalli. Ho già fatto due prove e sono soddisfatto. In barca con me, oltre a mio cugino, ci sarà il mio storico osservatore Piero Gregorio di Lezzeno. A terra come meccanico e carrellista si è offerto Antonello Roncoroni, originario di Como, e da supporto ci sarà Carlo Cassa. All’arrivo poi verrà anche il lecchese Alberto Todeschini. Inutile dire che queste persone hanno fatto la storia dello sci nautico velocità e siamo amici da sempre».

L’obiettivo è finire

Che dire altro per questa avventura folle ma intrigante? Che i chilometri da percorrere sul Po saranno circa 280 visto che gli sciatori partiranno da Isola Serafini e arriveranno a Volta Grimana (arrivo poi a Brondolo di Chioggia e poi parata sino all’Arsenale di Venezia) stremati. Devid sarà l’unico italiano al via con un solo intento: finire. In bocca al lupo.

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