Como Nuoto, doppio Zimonjic. «E con le ragazze si lavora meglio»

Pallanuoto Caso probabilmente unico in Italia, allenerà la maschile e le Rane Rosa in A2

Il basso profilo è solo l’impressione superficiale che Predrag Zimonjic, tecnico della Como Nuoto Recoaro, può suscitare nell’osservatore occasionale. Anche in occasione della recente presentazione delle prime squadre della società, “Pele” sedeva a un’estremità del tavolo delle persone importanti.

Non ha preso parola, non è stato consultato, ha dispensato sorrisi con la timidezza e la gentilezza che contraddistingue i suoi rapporti con il mondo non sportivo. Perché, poi, a bordo vasca la musica cambia, Zimonjic conosce a fondo il suo mestiere di allenatore e non lo trovi impreparato su nessun aspetto che lo riguarda.

La nuova stagione

Sicché, capita l’antifona, non resta che aspettarlo a fine conferenza per raccogliere il suo punto di vista sulla stagione che sabato prossimo inizia, con il match di Torino valido per la prima giornata del torneo maschile di serie A2. Più che punto di vista, dovremmo declinare al plurale e parlare di punti di vista: perché a Zimonjic, sia chiaro con il suo consenso, sono state affidate entrambe le prime squadre di pallanuoto.

La femminile è retrocessa dalla seria A1 e si è molto rinnovata, la maschile dopo la retrocessione in serie B è stata “richiamata” in A2 ed è altrettanto mutata nell’organico. La sfida è adrenalinica, quindi lo coinvolge: per l’ex campione della Nazionale serba, l’adrenalina è tuttora un’importantissima ragione di vita sportiva.

Obiettivamente, non è questo l’anno in cui chiedere miracoli a chicchessia e questo Zimonjic lo sa meglio di chiunque altro: la conoscenza capillare del materiale maschile umano a sua disposizione, e quella un po’ meno approfondita ma già assai lucida di quello femminile, lo tengono coi piedi ben piantati per terra.

Quali sono le sensazioni sui due fronti? «Posso dire una cosa? Si lavora meglio con le donne. Più attente, più meticolose, meno inclini allo scherzo, alla perdita di tempo tipiche invece del mondo maschile. Ho scoperto, sto scoprendo un universo che non conoscevo bene, credo che la componente psicologica sia più presente con le ragazze, la mission sarà cercare di creare un gruppo unito, ed il compito sarà meno scontato rispetto alla squadra maschile».

Cosa le ha chiesto la società? «Semplicemente di ottenere il miglior risultato possibile, quale che sia. Con la Rane Rosa ci saranno tantissimi esordi in prima squadra, lo scotto sarà inevitabile ma la mia filosofia è sempre stata quella di non precludere l’acqua a nessuno. Come ha ribadito anche il direttore sportivo Martino Romanò, puntiamo a un campionato tranquillo in cui far crescere il gruppo e prendere la rincorsa per le prossime stagioni».

«La tutela arbitrale»

Con gli uomini come la vede? «Beh, rispetto all’anno scorso abbiamo salutato molti elementi, quindi la sofferenza sarà ancora maggiore. Però con il ripescaggio giocheremo in un torneo dove la pallanuoto è praticata a un buon livello e la tutela arbitrale è garantita dalla presenza di due direttori di gara».

Il sindaco le ha promesso un impianto natatorio da favola entro pochi anni… «Mi piacerebbe tanto essere il coach della nuova era e inaugurare stagioni meno sofferte e più promettenti per la Como Nuoto Recoaro. C’è tempo, ora concentriamoci sul presente».

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