Pallanuoto / Como città
Martedì 14 Gennaio 2025
Ecco le Rane Rosa da A2, con Zimonjic allenatore
Presentazione Domenica prossima la squadra lariana esordirà in serie A2 a Milano contro la Waterpolo Milano Metanopoli
Cosa non si escogita pur di saltare un allenamento. Lo ha ammesso pubblicamente il direttore sportivo della Como Nuoto Recoaro, Martino Romanò, presentandosi e presentando la prima squadra femminile di pallanuoto presso la Darsena di viale Geno, sottratta per una sera alle “grinfie” del nuovo coach, Predrag Zimonjic.
Se il nome di quest’ultimo non vi sembra nuovo, siete molto vicini alla soluzione del quiz: non è un caso di omonimia bensì di doppia direzione tecnica. Zimonjic ha accettato di guidare le Rane Rosa, e quattro mesi fa ha iniziato il percorso di conoscenza del settore femminile.
Siamo al dunque: domenica prossima la squadra lariana esordirà in serie A2 a Milano contro la Waterpolo Milano Metanopoli e al di là di difficili previsioni, il ds ha auspicato una stagione dispensatrice di divertimento. Il momento attraversato dalla Como Nuoto non è dei più facili: Romanò ha parlato di difficoltà nel reclutare nuove leve nelle ultime stagioni. E’ però un gap che si sta lentamente recuperando, i numeri stanno tornando a crescere e grazie a CSU qualche ritaglio d’acqua è stato messo a disposizione presso la piscina Sinigaglia e quella della scuola Ugo Foscolo.
«Quest’anno torneremo ad avere un solo arbitro, inoltre alcune squadre, Sori in primis, non nascondono di avere velleità di promozione. Noi siamo un bel mix tra veterane e ragazze alla prima esperienza in A2: il clima nel gruppo è ottimale, sono smanioso di vedervi all’opera», ha concluso il direttore sportivo. Il presidente Mario Bulgheroni non ha voluto far mancare il suo saluto ed incoraggiamento alla squadra: «Lo sport è sacrificio, la Como Nuoto lavora da sempre sui giovani mettendo loro a disposizione i migliori tecnici, che sappiano dare indicazioni giuste sia per lo sport che per la vita». Predrag Zimonjic, chiamato in causa ma sempre restìo ad intraprendere voli pindarici, smentisce in parte il suo direttore sportivo: «Sono d’accordo sul divertimento, ci mancherebbe, ma quanto è più divertente vincere?».
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