Alice e il primo punto. delle meraviglie. «È stato emozionante»
In casa Tecnoteam un motivo per fare festa con la diciottenne di Ponzate entrata nel tabellino. «Scuola e sport, tosta. Non sempre riesco a dare tutto»
Quella di sabato contro la Trasporti Bressan Offanengo è una partita che Alice Viganò, schiacciatrice di 18 anni di Ponzate, ricorderà sicuramente per molto tempo. Dopo aver esordito in serie A2 nella partita di Santo Stefano tra Tecnoteam Albese Volley Como e Imd Concorezzo, la giovane comasca ha messo a segno anche il primo punto, alla prima vera occasione utile.
Momenti unici
Le immagini di quei momenti, probabilmente, resteranno nitide nella sua memoria e in quella di chi la supporta da sempre per molto tempo. Era il terzo set e la squadra di Viganò stava conducendo 2-0 nei set 18-17 nel punteggio, ma Offanengo aveva appena piazzato un parziale di 0-4. Coach Mauro Chiappafreddo ha deciso allora di operare un cambio inaspettato, facendola entrare al posto dell’ottima Carola Colombino.
Sul servizio di Nardelli, Grigolo ha ricevuto mettendo la palla nelle mani della palleggiatrice Rimoldi, che ha alzato sulla sinistra per Viganò, lucida nell’attaccare evitando il muro e nel mettere il pallone a terra.
«Non mi aspettavo di entrare – ammette la schiacciatrice comasca –. Però è stato tutto bellissimo. Mi hanno dato immediatamente la palla: non era semplice, perché ero fredda, ma sono riuscita a fare punto. È stato emozionante, anche perché appena sono uscita mi hanno fatto tutti una grande festa».
Un nuovo gradino della sua scalata. Un percorso che Viganò ha iniziato giocando nel settore giovanile di Como, prima di spostarsi al Vero Volley. «Allora, mai avrei pensato di poter arrivare fino a qui – racconta –. Ho giocato due finali nazionali, poi sono andata in cerca di nuovi stimoli a Piacenza, con coach Patrick Mineo, che mi ha aiutato molto a crescere. Lì ho cambiato ruolo, da opposta a schiacciatrice».
Lo ha poi seguito alla Savino del Bene, in B2, in un’esperienza che l’ha portata anche a svolgere la preparazione con la A1 di Scandicci. Infine, quest’anno, il ritorno a casa, alla Tecnoteam. «Mi avevano già cercata l’anno prima e parlato bene del coach – rivela –. Sono felice di essere più vicina a casa, è anche più comodo per l’organizzazione».
«Il coach s’interessa agli studi»
Già, perché oltre a giocare in A2, Viganò studia ancora alle superiori e fa di tutto per conciliare il doppio impegno. «È tosta – ammette –. Non sempre riesco a dare il massimo in campo, ma coach Chiappafreddo si interessa molto a me e ai miei studi».
E ora che è arrivato anche il primo punto, chissà che non ci siano altre occasioni per dimostrare il proprio valore. «In pool salvezza partiremo con un buon vantaggio sulla zona retrocessione e possiamo fare bene – conclude –. Io spero di aver dimostrato che quando il coach mi chiama ci sono e di avere altre opportunità».
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