
( foto cusa)
Volley A2 Il capitano della Campi Reali tra presente e immediato futuro. La soddisfazione: «Nell’ultimo mese e mezzo abbiamo dato un segnale»
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«Non è la prima volta che ci salviamo all’ultimo respiro, ma quest’anno, forse, è stato un risultato più sentito». Parola di capitan Luca Butti, che smaltita la tensione delle ultime settimane di campionato e centrata la permanenza in Serie A2 maschile con la Campi Reali Cantù, può lucidamente ripensare a ciò che è stata l’interminabile bagarre con Macerata e Reggio Emilia per evitare la retrocessione.
Con la certezza aritmetica della salvezza scivolata via da sotto il naso in un paio di occasioni, i brianzoli si sono giocata tutto all’ultima giornata, sul difficilissimo campo di Bresci.
«C’è stato un anno in cui ci siamo salvati all’ultima partita di playout, ironia della sorte proprio contro Brescia - ricorda il capitano -. La differenza, però, è che in quel caso loro erano al nostro livello, mentre questa volta erano primi in classifica. Contava sì la nostra prova, ma sapevamo che molto sarebbe dipeso anche dal risultato di Reggio Emilia, perché, per quanto ci abbiamo provato, non siamo riusciti a fare il risultato con la capolista».
Alla fine è andato tutto bene. Nonostante la sconfitta subita da Brescia, Siena ha battuto Reggio Emilia, facendo esplodere la festa. «Sono passati circa 20 minuti tra la fine della nostra partita e la conquista del terzo set dei toscani, che ha sancito la nostra salvezza – racconta Butti -. Sono stati interminabili. Eravamo tutti negli spogliatoi, qualcuno seguiva la gara, altri non avevano il coraggio di guardare. È stato un momento di grande tensione». Ma il risultato finale ha ricompensato Cantù di tutti gli sforzi fatti. Sul campo, al di là di un avvio difficile, la squadra di coach Alessandro Mattiroli ha dimostrato di valere molto più di un terzultimo posto, facendo sudare anche le grandi.
«Nell’ultimo mese e mezzo abbiamo dato un segnale – prosegue il capitano –. Con Aversa abbiamo sfiorato il tie-break, con Ravenna la vittoria. Credo sia stata una salvezza più che meritata. Si è visto subito che il gruppo c’era, ma doveva migliorare: è cresciuto insieme e anche i meno esperti hanno dimostrato di valere la categoria. Alla fine si è visto il lavoro fatto».
Ora Cantù è al lavoro per la Coppa Italia. Nel primo turno al meglio delle tre, che scatterà il 6 aprile, incrocerà la perdente dei quarti di playoff tra Brescia e Acicastello (probabilmente quest’ultima), per togliersi qualche altra soddisfazione. «La differenza è che ora possiamo giocare tranquilli – conclude Butti –. Affronteremo in ogni caso una squadra forte, ma faremo del nostro meglio per andare più avanti possibile. Vorrebbe dire dimostrare che valiamo più della posizione ottenuta in campionato».
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