Rabbia Tecnoteam. «A cosa serve il videocheck?»

Volley A2 femminile Gli episodi dubbi della sfida con l’Itas scatenano la reazione di Crimella

La Tecnoteam Albese e il suo presidente Graziano Crimella non ci stanno. L’ottima prova delle ragazze di coach Mauro Chiappafreddo contro l’Itas Trentino, nella seconda giornata di ritorno del girone B di serie A2 femminile è stata vanificata da un paio di episodi che hanno fatto pendere la bilancia in favore delle ospiti.

Come sarebbe andata, infatti, se sull’attacco out che ha consegnato il secondo set alla squadra dell’ex allenatore della Nazionale Davide Mazzanti fosse stato ammesso il tocco a muro, come consuetudine, da parte delle trentine? E come sarebbe andata se, in altri episodi dubbi che hanno condizionato l’esito del terzo parziale, gli arbitri avessero preso decisioni diverse e più accurate?

Magari non sarebbe cambiato nulla, ma di certo l’Itas non ha brillato per sportività e Albese è stata penalizzata, vedendo i propri sforzi vanificati. «Amarezza: questo è il sentimento che mi pervade – ha reso pubblico il presidente Crimella con un post social –. Le trentine, lo sappiamo, sono una squadra fortissima e non credo che abbiano bisogno di aiuti o ancor di più di episodi antisportivi come quelli dimostrati alla conclusione del secondo set. 27-26 per loro: c’è un attacco nostro con tocco a muro della loro centrale che sportivamente ha segnalato con la mano il proprio tocco. È stata prontamente redarguita dalle compagne e soprattutto dalla panchina. Sarebbe stato il nostro pareggio. Trento avrebbe quasi certamente vinto il set. L’ex allenatore della Nazionale italiana, per la quale nutrivo una sincera ammirazione, si è preso il punto, certamente con vergogna».

Il presidente, poi, non ha risparmiato nemmeno i due direttori di gara, colpevoli di essersi giustificati dietro alle immagini non particolarmente pulite del videocheck, su una chiamata che, tutto il PalaFrancescucci, aveva visto in maniera diversa dalla coppia formata da Matteo Selmi e Raffaella Ayroldi.

«Cosa abbiamo speso a fare un sacco di soldi per il videocheck – si domanda Crimella - quando poi gli arbitri non vedono quello che tutto il palazzetto aveva visto e si trincerano dietro al fatto che le immagini non sono nitide? Scusatemi, ma così non ci sto».

Se l’Itas Trentino ha vinto, dunque, la partita, di certo non ha portato a casa il premio per la sportività. «Io predico alle mie atlete l’educazione e l’onestà e andrò avanti a farlo finché ce la farò» conclude il presidente della Tecnoteam. Una squadra che ha sempre messo i valori umani e sportivi davanti a tutto, dalla selezione delle giocatrici fino all’atteggiamento in campo. E che scorrettezze come quelle viste , non se le meriterebbe di certo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA