«Servono partner per restare in serie A»

Volley femminile Crimella, l’artefice del miracolo Tecnoteam, dalla piccola Albese lancia un appello al territorio: «Lottiamo contro capoluoghi di provincia. Main sponsor e aziende che fin qui ci hanno sostenuto non bastano più»

albese con cassano

Nell’ultimo turno di gare della pool salvezza di serie A2 femminile, la Tecnoteam Albese Volley Como è uscita sconfitta 3-1 dal campo di Castelfranco Pisa.

Un ko che però non ha intaccato la situazione di classifica della squadra di coach Mauro Chiappafreddo, che ha comunque nove punti di margine sulla zona retrocessione. La questione salvezza non sembra essere un “se”, ma un “quando”, tanto che, con un paio di buone prove, potrebbe arrivare già tra due giornate, alla prima di ritorno contro Lecco.

Si guarda al futuro

E in società, dunque, si guarda già al futuro, a quello che, salvo stravolgimenti, sarebbe il quinto campionato consecutivo in serie A.

Un risultato impensabile, qualche anno fa, per la società di un piccolo paese, uno dei più piccoli tra A1 e A2, ma reso possibile grazie ai sacrifici e alla passione che hanno fatto del Cs Alba un’eccellenza dello sport comasco.

«Siamo arrivati in A dopo una lunga scalata – racconta il presidente Crimella –. Una realtà piccolina in mezzo ai colossi, perché tra le 12 squadre di A1 e le 20 di A2 ci sono tanti capoluoghi di provincia. Qualche anno fa non avrei mai pensato di arrivare qui, ma in questi quattro anni abbiamo saputo confermarci, alzando di continuo l’asticella nonostante i costi continuino a salire, facendo i playoff e sfiorando la semifinale nella scorsa stagione. Un risultato che è valso anche la chiamata in Nazionale del nostro allenatore, campione d’Europa con la rappresentativa Under 22».

Nonostante gli eccellenti risultati del campo, però, il territorio sembra essersi dimenticato della squadra. Negli ultimi anni, a fronte dei costi di una lega altamente competitiva, è cresciuta la difficoltà nell’attrarre sponsor che possano sostenere le ambizioni della società. «A oggi abbiamo una ventina di persone a libro paga – prosegue Crimella –. E con l’aggiunta della contribuzione Inps i costi sono aumentati. Inoltre con l’evolversi della tecnologia abbiamo dovuto affrontare spese importanti per il videocheck, così come dovremo spenderli per i led, che diventeranno obbligatori al PalaFrancescucci, un palazzetto eccellente per giocare a pallavolo, da oltre 2000 posti e che ci dà una bella visibilità. Le risorse economiche, però, sono rimaste le stesse».

«Marchi storici»

Oltre al main sponsor, sono pochi i marchi storicamente legati ai colori gialloblù. Il presidente, dunque, lancia l’appello: «Ringrazio chi ci ha sempre sostenuto, ma se vogliamo formare una squadra per competere a questo livello, non basta. Abbiamo bisogno di sostegno da parte delle aziende comasche, degli imprenditori e degli industriali. Cerchiamo realtà disponibili a dare un aiuto».

Un contributo per permettere alla Tecnoteam di confermarsi un’eccellenza e di continuare a scrivere la propria storia di piccola grande società nell’Italia delle grandi squadre della pallavolo femminile.

© RIPRODUZIONE RISERVATA