
( foto cusa)
Volley I nsieme al progetto ad alti livelli della prima squadra c’è quello del settore giovanile. Il direttore tecnico: «Stiamo costruendo e in tutti i campionati abbiamo medie di età basse»
cantù
La Campi Reali Cantù, al termine della stagione 2024-2025, si è guadagnata la permanenza in serie A2 maschile, confermandosi la società più longeva della categoria. Per un progetto tecnico riguardante la prima squadra e che procede ai massimi livelli, ce n’è anche uno più fresco che riguarda il settore giovanile e che, anno dopo anno, sta crescendo e dando i primi frutti.
La figura di raccordo tra le due dimensioni della Libertas è Alessio Zingoni, secondo di coach Alessandro Mattiroli sulla panchina della prima squadra, ma anche direttore tecnico del settore giovanile.
Negli ultimi anni è stato uno degli elementi di continuità su entrambi i fronti e in questa stagione ha vissuto, in serie A2, sicuramente una delle stagioni più impegnative e tirate.
«Salvarsi era l’obiettivo principale e siamo contenti di averlo raggiunto – dichiara –. Anche e soprattutto per il nostro presidente che fa tanta fatica per tenere la società a questo livello, in un momento non semplice per lo sport. Avremmo voluto centrarlo più tranquillamente, ma l’importante è esserci riusciti. Fa bene anche al settore giovanile avere una squadra in un campionato con visibilità. Purtroppo, per motivi logistici, non abbiamo troppa possibilità di far stare i ragazzi a contatto con la prima squadra, ma abbiamo dei momenti dedicati».
Quello di Cantù è un settore giovanile che negli ultimi anni, proprio sotto la guida di Zingoni, ha cambiato impronta e che nell’immediato mira, più che al risultato del campo, che è una conseguenza, alla crescita e alla formazione dei suoi giocatori. Da questo punto di vista, il percorso fatto nell’ultimo anno è comunque positivo.
«Se ci si sofferma sui risultati, alcune cose potevano andare meglio – prosegue Zingoni –. Però noi stiamo costruendo. Abbiamo fatto la scelta di favorire i giovani in tutto e per tutto nei nostri campionati. In serie D e Prima divisione abbiamo medie d’età basse: in D siamo quasi interamente under 19, con due o tre under 17 sempre in campo, in Prima un mix di under 17 e under 15. Questo porta meno punti in classifica, ma fa crescere tantissimo i ragazzi».
E i risultati sono visibili analizzando la situazione da un altro punto di vista. «In selezione territoriale, a Como il 75% degli atleti proviene dal nostro settore giovanile – spiega –. Ne siamo contenti, ma speriamo che in provincia ci siano sempre più società virtuose per alzare il livello. Un plauso ai nostri allenatori: la salvezza in A2 la dedicherei a loro».
Uno staff da confermare anche nel futuro: «Vorrei mantenere tutti gli allenatori, con Tete Pozzi responsabile organizzativo, in modo da avere continuità sul lavoro» conclude Zingoni.
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