Procida: «Ho festeggiato?
Sì, con pasta e fagioli»

Intervista al giovane comasco autore dei primi punti in serie A e di un 3/3 nelle triple contro Venezia. «La patente il regalo quando diventerò maggiorenne. Nell’immediato futuro c’è ’interrogazione in Storia...»

«Come ho celebrato i miei primi punti in serie A e il 3/3 nelle triple? Tornando a casa, come sempre, con i miei genitori, e mangiando pasta e fagioli. E per secondo una mozzarella. Stop. Poi sono andato a letto ma ho faticato a prendere sonno. Evidentemente avevo ancora un po’ di adrenalina in corpo». Non sembra neppure un ragazzo di 17 anni, Gabriele Procida, non tradendo eccitazione alcuna («non sono un tipo emotivo») all’indomani di una giornata come quella di domenica al PalaBancoDesio che a quell’età rischia di confondere gli abituali punti di riferimento. Perché il giovane di Lipomo, chiamato in causa da coach Pancotto già nel 1° quarto della partita contro i campioni d’Italia di Venezia, ha realizzato 9 punti (massimo bottino per un Millennial nel campionato di serie A) in soli 7 minuti, mandando a bersaglio tre triple nei tre tentativi che si è preso. Insomma, semplicemente perfetto.

È rimasto sorpreso quando il suo l’allenatore l’ha chiamata a entrare in campo così tanto presto?

In panca ero al fianco di Simioni e quando il coach ha indicato col dito al nostro indirizzo, credevo si riferisse ad Alessandro. E infatti non mi sono mosso. Ha dovuto ripetere il gesto perché capissi che ero proprio io il destinatario del messaggio.

E una volta sul parquet?

Pensavo che dopo aver sbagliato tutti i quattro tiri che mi era capitato di prendere nelle mie apparizioni precedenti, stavolta avrei dovuto far finalmente canestro.

Ed ecco la prima tripla a segno.

Quel tiro ci stava e me lo sono preso. Aver visto la palla passare attraverso la retina ha contribuito a sbloccarmi.

Che effetto le ha fatto l’ovazione dei 3.300 del palazzo?

«Nell’immediato non ho percepito l’entusiasmo del pubblico nei miei confronti che ho invece realizzato a posteriori, nel momento in cui a casa sono andato a rivedermi la partita».

Come l’hanno accolta ieri a scuola?

«Premetto che frequento la quarta (finanza e marketing) al “Pascoli”. I miei compagni mi hanno preso un po’ in giro per quel gesto del braccio in occasione della terza tripla, mentre la prof d’Inglese, Veronica Monaco mi ha fatto i complimenti. Sapeva già tutto perché lei fa parte degli Eagles».

A chi dedica la sua performance contro la Venezia?

«A quelli che mi hanno sempre sostenuto oltre alla mia famiglia che ha fatto e continua a fare un sacco di sacrifici per portarmi avanti indietro dagli allenamenti e non solo».

Il prossimo giugno diventerà maggiorenne: che regalo chiede?

«La patente è il mio sogno, proprio per non stressare più così tanto mamma e papà».

Nell’immediato cosa vede?

«L’interrogazione in Storia che avrò domani (oggi, ndr) sul tema della rivoluzione industriale. E infatti, già che oggi (ieri, ndr) non ci alleniamo, devo correre a casa a studiare».

© RIPRODUZIONE RISERVATA