Fantin, l’ora di diventare grande. «Il mio sogno sono le Olimpiadi»

Saluta le giovanili azzurre (Under 18) da capitano. «La Nazionale maggiore? Spero nella chiamata. Poi c’è Milano-Cortina ’26...»

Con il Mondiale di Budapest, Matilde Fantin ha chiuso l’esperienza con la Nazionale Under 18 di hockey su ghiaccio. La comasca (18 anni) ha salutato con la perla della premiazione come miglior realizzatrice del torneo. Un saluto, contenta a metà. «Mi spiace per non essere riuscita a conquistare la promozione in Top Division -spiega l’attaccante -. Per il terzo anno consecutivo dobbiamo accontentarci del secondo posto. Questa volta a fermarci sono state le padrone di casa dell’Ungheria».

La partita contro le magiare, è stata alla fine quella decisiva. «Abbiamo perso 4-0 ma il risultato è bugiardo -dice Fantin -. E’ stato un match tirato e noi non siamo riuscite a sfruttare le tante occasioni avute sul ghiaccio».

La comasca è stata per tre anni la capitana della Nazionale giovanile. «Un compito molto facile. Le compagne mi hanno aiutato tanto. Siamo state una squadra molto unita, non c’è mai stato nemmeno uno screzio. Qualsiasi giocatrice al posto mio, avrebbe svolto il ruolo in maniera perfetta». L’attaccante comasca è una delle giocatrici più forti in Italia ed è logico il suo passaggio alla Nazionale senior. «Ci ho già giocato, ma nulla è scontato -dice Fantin -.E’ chiaro che ci tengo ad essere convocata, nei prossimi impegni. E poi mi piacerebbe far parte della squadra che l’anno prossimo giocherà le Olimpiadi, in casa a Milano». Intanto in estate inizierà una bellissima esperienza negli Stati Uniti, nel college della Pennsylvania State University. Dove, oltre a studiare, farà anche parte della squadra di hockey. «E’ un progetto che durerà quattro anni -spiega -. Partirò subito dopo la maturità per seguire dei corsi propedeutici. Poi ritornerò ad agosto per l’inizio dell’anno universitario. Sicuramente tornerò in Italia per le convocazioni con la Nazionale: non voglio perdere la grande occasione olimpica». Nel suo bagaglio di esperienza ci sono anche le tante partite nelle squadre giovanili, assieme ai maschi (anche attualmente milita nell’Under 17 èlite del Lugano). «Mi ha dato tantissimo -conclude -. Il livello di intensità è diverso e questo mi è servito molto».

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