Hockey Como, parla il presidente: «Quanta sfortuna»

Società «La prima squadra è stata bersagliata dalla sfortuna, con una lunga serie di infortuni che non ci hanno mai permesso di essere al completo

L’Hockey Como ha un nuovo presidente: Massimo Paramidani che ha preso il posto di Massimo Tacci.

Al termine della regular season dell’Italian hockey league, è il momento di fare il punto della situazione nella società biancoblù. «La prima squadra è stata bersagliata dalla sfortuna, con una lunga serie di infortuni che non ci hanno mai permesso di essere al completo - dice il massimo dirigente -. Adesso stiamo recuperando quasi tutti e ho fiducia per il Qualification round. Nell’ultima partita le reti decisive sono arrivate dalla terza linea ed anche questo è un segnale positivo».

Qualcosa però non ha funzionato, alla luce delle tante sconfitte. «Ci aspettavamo di più dai giocatori stranieri, soprattutto i due ucraini. Sono sicuramente più bravi di quelli della passata stagione, ma non hanno capito il gioco italiano. Non si sono ancora perfettamente integrati e questo è un peccato, alla luce delle loro qualità».

Poi c’è Subotic: anche lui diventerà un ex che farà gol quando incrocerà l’Hockey Como?. «Perché no? - dice Paramidani - .Il nostro obiettivo è far crescere i giovani, anche gli stranieri, anche se poi vanno via, per fare meglio».

La situazione della società a livello economico. «Con fatica stiamo chiudendo i debiti che si sono accumulati con il periodo Covid e gli aumenti di gestione (costi del ghiaccio e allenatori) -prosegue il presidente -. Avremmo bisogno di una mano anche da parte dei tifosi, ma sino ad ora non siamo mai riusciti a riempire Casate. Ed è un peccato visto che adesso la capienza è arrivata a 500 persone. Il nostro tifoso però ha bisogno di essere stimolato per venire al palazzetto. E il modo migliore è quello di vincere. Allora sì, si fanno vedere e vengono ad incitarci».

Il settore giovanile. «Il responsabile Nando Ilic sta lavorando molto bene e sta ricostruendo dalla base. Abbiamo un Under 19 che sta facendo bene, pur con tutte le difficoltà del caso e poi un vivaio interessante di Under 14. E su queste basi che dobbiamo concentrarci e dare un impulso al movimento giovanile. Non dimentichiamo -aggiunge Paramidani - la Scuola hockey per i più piccoli. Sono una dozzina i partecipanti e stanno tenendo bene».

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