Due su due. Molteni ha centrato l’obiettivo

Sci Nicolò si è guadagnato il posto come titolare in Coppa del Mondo domani e dopo nella mitica Wengen

Domani il supergigante e sabato la discesa. Vedremo Nicolò Molteni in gara in entrambi gli appuntamenti della tappa di Coppa del Mondo di Wengen.

Il cabiatese (26 anni) si getterà a capofitto sulla storica ed iconica pista del Lauberhorn che ha consacrato fior di campioni.

Nicolò ieri ha portato a termine la seconda prova cronometrata (che sarà anche l’ultima perché quella in calendario per questa mattina è stata annullata) con il 47° tempo. Una prestazione che, unita a quella di martedì, dove era andato decisamente meglio con il 30° crono, ha consegnato al portacolori dell’Esercito una maglia da titolare nella discesa di sabato.

Molteni era già sicuro di essere al cancelletto di partenza del supergigante di venerdì e ora ha acquisito anche la certezza della discesa. «La pista è molto bella - il suo commento dopo la prova di ieri -. Io devo ancora aggiustare un paio di linee, però sono okay».

Una dichiarazione che lascia ben sperare, anche per la discesa. Ieri il comasco ha concluso con il crono di 2’28”84 con un distacco di 3”40 dal più veloce, lo statunitense Ryan Cochran-Siegle  portando a termine una delle gare più lunghe e difficili del Circo Bianco.

Molteni è stato il settimo degli italiani, preceduto da Mattia Casse (il migliore, con il terzo crono),  Christof Innerhofer (ottimo 7°), Dominik Paris, (18°), Florian Schieder (32°),  Benjamin Alliod (34°) e Giovanni Franzoni (45°).

Il cabiatese ha tenuto dietro - e questo è stato importante - Emanuele Buzzi  (52° a 4”19 dal primo della classe) e Gregorio Bernardi (56° a 5”02).

Molteni è stato uno dei più veloci in assoluto: nel tratto conclusivo ha toccato i 150 chilometri orari (15° assoluto). Se in gara saprà trovare le giuste traiettorie, potrà sicuramente mettersi in luce.

L’anno scorso sulla pista svizzera ha messo a referto il 43° posto nella prima discesa e il 33° nella seconda. Nel 2023, pochi giorni prima dell’appuntamento con la Coppa del Mondo (chiuse al 46° posto), a Wengen il portacolori dell’Esercito aveva messo al collo l’oro nel supergigante di Coppa Europa.

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