
Sci / Cantù - Mariano
Venerdì 14 Marzo 2025
Molteni: «La mia strana lotta contro il tempo. Ora il salto di qualità»
Il comasco in Coppa del Mondo: «In prova vado forte, in gara meno. Ma la prossima stagione sarà ok»
Nicolò Molteni ha chiuso la quarta stagione in Coppa del Mondo di sci alpino. Il cabiatese (26 anni), grazie soprattutto al 14° posto nella seconda discesa di Kvtfjell della scorsa settimana, ha ottenuto il maggior bottino di punti nella classifica finale del primo circuito del Circo Bianco. Eppure non è soddisfatto.
«Mi aspettavo di più -dice -. Invece sono andato avanti tra alti e molti bassi. Certo ho chiuso con due buone discese in Norvegia, ma nel complesso ho fatto fatica. Soprattutto nel mese di gennaio, nei grandi appuntamenti a Bormio (sede il prossimo anno delle gare olimpiche nda), Wengen e Kitzbhuel. Il risultato non arrivava più, in particolare in discesa».
Poi è arrivata la pista di Kvtfjell che ti ha già sorriso nel 2022, anche allora con un 14° posto in discesa ed anche l’anno scorso in Coppa Europa con l’oro in supergigante e l’argento in discesa.
Mi piace e mi ci trovo bene, da subito. Anche se, come quest’anno, la neve non è stata la stessa, a causa della temperatura mite. Non saprei dire perché mi piace: so solo che quando scendo capisco che sto andando bene.
Quindi possiamo attendere degli ottimi risultati dalle gare di sabato e domenica per la chiusura della Coppa Europa, proprio a Kvtfjell?
Sono rimasto in Norvegia per preparare le ultime gare. Sono importanti per provare a migliorare il mio punteggio Fis per partire al meglio nella prossima stagione.
Torniamo al bilancio in Coppa del Mondo. Essere andato cinque volte a punti, chiudendo nei trenta è sicuramente un buon risultato.
Sì, soprattutto rispetto alla passata stagione dove non avevo raccolto punti. Però al quarto anno in Coppa i miei obiettivi sono cambiati. Non posso accontentarmi di raccogliere un po’ di punti. Voglio dare una continuità di rendimento. Dopo un po’ che sei nel circuito è arrivato il momento di fare risultato.
Ma hai capito dove potresti migliorare?
In allenamento vado bene, soprattutto in supergigante mentre poi in gara spesso non riesco ad esprimermi allo stesso livello. E lo capisco subito: quando scendi sei consapevole se stai andando forte e bene oppure sei lento. E in questa stagione mi sono trovato bene solo a Kvtfjell.
Cosa dicono i tecnici della Nazionale?
Anche loro non sanno spiegarsi questa situazione. Vedono i tempi negli allenamenti e poi in gara invece non riesco a ripetermi. Mi dicono che l’unico modo per provare ad uscirne è lavorare.
Il prossimo anno è quello olimpico, in casa.
Lo so e questo mi darà sicuramente una carica in più. Lavorerò ancora di più in allenamento, anche se sarà difficile ottenere una maglia.
Sei il trait d’union tra i meno giovani, come Paris ed Innerhoffer e le nuove leve.
Sono proprio nel mezzo. Davanti ho due grandi campioni che mi danno l’esempio, anche per una lunga carriera. Dietro scalpitano diversi giovani, con i quali ho dovuto lottare in alcune gare durante le qualifiche. Ecco perché devo fare il salto di qualità. Non posso accontentarmi di andare a punti, in maniera occasionale.
Quando hai iniziato a fare sci sognavi di andare in Coppa del Mondo. Adesso sei al cancelletto con i grandi dello sci alpino. Dai quali, val la pena ricordarlo, spesso accusi distacchi di meno di un secondo. Hai realizzato il tuo sogno?
Certamente. Ma posso fare ancora meglio. Se ripetessi in gara le prestazioni che faccio in allenamento, il 14° posto dell’altra settimana non resterebbe un risultato isolato.
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