Panzeri, il salva Goggia: «È forte e recupererà, come sempre ha fatto»

Sci alpino Ancora una volta è toccato al medico comasco operare la campionessa bergamasca infortunata

Ancora un intervento per Sofia Goggia, dopo la frattura della tibia e del malleolo tibiale della gamba destra in seguito a una caduta in allenamento. E, ancora una volta, al suo fianco in sala operatoria alla clinica La Madonnina di Milano, c’era - ormai una costante da tanti anni – c’era il medico comasco Andrea Panzeri.

Come sempre, è stato chiamato per intervenire immediatamente: Panzeri è il presidente della Commissione Medica della Fisi. L’operazione è perfettamente riuscita, all’atleta è stata applicata una placca con sette viti e osserverà un periodo di riposo e scarico di circa 40 giorni, per poi cominciare la fisioterapia: «È forte – ha detto – e si riprenderà».

«Abbiamo applicato sette viti»

Panzeri ha poi spiegato l’intervento: «C’era una frattura di pilone tibiale con interessamento anche del malleolo. Siamo andati in sala operatoria, l’intervento è andato bene, le abbiamo applicato una placca con sette viti. Ora Sofia dovrà affrontare l’ennesimo percorso per recuperare, ma è forte e riuscirà a farlo alla grande».

Una nuova caduta e un nuovo percorso riabilitativo per una grande atleta che ha dovuto fare i conti con infortuni molto gravi, che non le hanno comunque impedito di diventare una campionessa assoluta.

Per quest’anno la stagione è finita, come ha spiegato Panzeri: «La rivedremo in pista all’inizio della prossima. In questi 45 giorni non potrà appoggiare il piede per terra, ma inizierà una lenta fisioterapia. È difficile stimare il recupero, tra qualche mese potrà rimettere gli sci ai piedi».

Le prime reazioni? «È arrivata più consapevole di essersi fatta male, non ha avuto un crollo psicologico come quello prima delle Olimpiadi. L’ho vista arrabbiata ma tranquilla».

Trionfi e drammi

Trionfi e drammi, ma sempre nuove resurrezioni hanno costellato la carriera della Goggia. Infortuni che, fin da adolescente, ne hanno ostacolato, ma mai fermato, il percorso sportivo. Una rottura del legamento crociato e del menisco nel 2007, un trauma cranico nel 2011, ancora un crociato e un menisco saltati nel 2012, stesso infortuno l’anno dopo al ginocchio sinistro. Anzi, i menischi stavolta sono due.

Nel 2018 e si frattura il malleolo peroneale destro, rientra a tempo record per i Mondiali di Garmisch. Nel 2020 si frattura il radio del braccio sinistro, un anno dopo frattura composta del piatto tibiale laterale e forfait ai Mondiali di Cortina. E ancora, distorsione al ginocchio sinistro con parziale lesione del legamento crociato e microfrattura peroneale.

Per fortuna, c’è sempre un Panzeri a intervenire…

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