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Giovedì 16 Novembre 2023
L’intervista integrale a Suwarso: «Fabregas? Almeno 30 giorni in panchina. La A subito? Ci proviamo». E sullo stadio: «Tra un mese il progetto»
L’intervista Mirwan Suwarso, top manager del Como 1907: «Promossi senza lo stadio? Non c’entra. Entro il 14 dicembre i rendering del Sinigaglia»
Mirwan Suwarso è stanco morto. Il top manager della famiglia Hartono, proprietaria del Como, ha fatto Indonesia-Italia via Lisbona (con conferenza assieme a Fabregas), ha la testa che fuma, ma non perde i modi gentili, il sorriso e il gusto della battuta.
Mister Suwarso, ci spiega i motivi dell’esonero di Longo?
La società ha voluto dare una accelerata, sia sul piano dei risultati che su quello della mentalità. La squadra è sesta in classifica, ma gli investimenti fatti non sono da sesto posto. Dunque: un cambio in tempo per capire anche come agire al mercato.
Di solito in Italia si cambia dopo una sconfitta...
Non potevamo aspettare, per poi avere rimpianti sul tempo perso. Abbiamo rispetto per Longo, e il rispetto è anche dirsi la verità, come succede in un matrimonio quando le cose non funzionano.
Non temete che la piazza, adesso sotto choc per i tempi un po’ strani di questo esonero, ora sia un po’ perplessa? Chi era contro Longo, adesso lo difende...
Le opinioni è giusto che siano differenti. Non si può mettere tutti d’accordo. Ma siamo convinti della nostra scelta.
Lei due mesi fa ha detto che la società vuole andare in serie A, nemmeno passando dai playoff. Ma in estate si era detto altro. Si parlava di obiettivo playoff.
Siete distratti. Roberto Hartono, dopo la visita a Como, aveva parlato senza mezzi termini di serie A. Non di playoff. Gli investimenti sono potenti.
Dunque confermate che quello è l’obiettivo?
Sì. Bisogna dare una accelerata al business. La proprietà ha chiesto di accelerare. (nei giorni scorsi ha parlato anche di Champions League..., ndr).
Lei non ha mai parlato di calcio, dicendo che non era il suo campo, ma da un po’ di tempo lo fa. Cosa è cambiato?
Nulla. Solo che io sono il portavoce della famiglia Hartono, anche. Se non faccio bene il mio lavoro sono a rischio anche io. Ho parlato per trasmettere il sentimento della famiglia.
Wise e Ludi restano?
Non cambia nulla.
Veniamo a Fabregas. Ci risulta difficile credere che sia un traghettatore.
Fabregas è una persona di cui ci fidiamo molto. Ha 30 giorni di tempo per lavorare (la famosa deroga, ndr), in cui farà le sue valutazioni. Se tutto andrà bene, potrà essere confermato, ma non possiamo immaginare il futuro. Vediamo. Lui ha una visione che ci piace.
Voi siete pronti ad andare in serie A anche senza stadio?
Certo! Squadra e stadio sono due entità separate. Certo destinate a intersecarsi, ovvio. Ma vanno avanti ognuna per la sua strada. Spingiamo su tutte e due. A proposito: la dead line per avere gli studi di fattibilità sul nostro tavolo è il 14 dicembre. Poi faremo le valutazioni e con il nuovo anno ne discuteremo qui.
Si dice che possano esserci novità anche nell’organigramma societario.
Vogliamo creare una struttura moderna, sicuramente nuova per il calcio italiano, dove non si dipende da una sola persona, ma ci sono figure diverse ognuna nella sua area che collaborano con le altre.
E Billy Bean, uomo degli algoritmi?
Era solo un ospite. Ma la sua visione ci interessa. Il calcio non deve più dipendere da guru che fiutano l’aria, ma da una struttura confortata in continuazione dai dati.
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