(ANSA) - ROMA, 28 NOV - Secondo il Joint Research Centre della Commissione Europea, basterebbe destinare all'agrivoltaico l'1,06% della superficie agricola utilizzata dell'Unione Europea per raggiungere una capacità fotovoltaica installata di quasi 944 GW entro il 2030, quasi il doppio dell'obiettivo di 590 GW fissato. E' questo uno dei dati sottolineati nel convegno promosso da Anie Confindustria, La giornata dell'agrivoltaico: l'impatto del DLGS Testo Unico FER e del dL Ambiente, oggi a Roma.
L'Italia, si spiega, è uno dei Paesi più pronti a sfruttare il potenziale dell'agrivoltaico. Nel 2023 quella agrivoltaica è stata la tecnologia cresciuta in modo più sostenuto, contando progetti per quasi 16 GW. Nel settembre 2024 il bando Pnrr per finanziare impianti agrivoltaici si è chiuso con dati che confermano un forte interesse degli operatori: oltre 920 milioni di euro richiesti, 643 progetti presentati per una potenza complessiva di oltre 1,7 GW.
Ma sottolinea Anie: "in uno scenario di opportunità per il comparto, esistono tuttavia nel nostro Paese numerosi ostacoli alla diffusione dell'agrivoltaico, a partire da una regolamentazione complessa". "La compatibilità con le politiche agricole è un altro aspetto che può limitare lo sviluppo; in questo senso oggi le Linee Guida Mase costituiscono il riferimento per il settore, ma occorre poi introdurre una definizione normativa chiara di cosa si intenda per "impianto agrivoltaico".
Secondo le analisi condotte da Anie Confindustria e dal Politecnico di Milano, si stima che il settore del fotovoltaico e dell'eolico abbiano generato circa 10 miliardi di euro nel 2023. L'analisi sottolinea che gli investimenti per lo sviluppo della filiera delle energie rinnovabili (FER) tra il 2024 e il 2030 potrebbero variare tra i 45 e i 90 miliardi di euro, a seconda dello scenario di crescita delle FER, con un potenziale occupazionale che potrebbe arrivare fino a 100.000 addetti.
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