(ANSA) - RAVENNA, 11 FEB - "Sicuramente c'è un rapporto tra l'energia e la politica, le istituzioni. È chiaro, e l'abbiamo visto in Europa, no? Ci sono state delle scelte politiche che hanno condizionato negli ultimi 5-10 anni delle scelte sull'energia ben precise. Poi ci sono, purtroppo l'abbiamo visto, le guerre, Russia, Ucraina, Medio Oriente, che ovviamente impattano. Quindi l'energia, come qualsiasi altra attività, anche le infrastrutture, viene decisa e poi impattata dalle scelte e dagli eventi". Lo ha detto, a margine di un incontro del Qn a Ravenna, l'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi.
In Europa, ha osservato, la guida delle istituzioni comunitarie è da anni "più o meno è la stessa, nel senso che ci sono gli stessi partiti, ma ci sono anche le stesse persone, la stessa presidente della Commissione. Quindi è chiaro che diventa difficile, avendo portato avanti con grande determinazione un certo tipo di politica, poter fare un'inversione a U. Dobbiamo riuscire, io spero, che la Commissione riesca a dare una pluralità, una capacità di integrare diverse forme di energia, tutte con l'obiettivo di ridurre le emissioni, sì, ma che possano lavorare insieme".
A giudizio del numero uno dell'Eni, "stiamo ancora aspettando e stiamo ancora discutendo sui biocarburanti in purezza, da oli vegetali, che potrebbero dare una continuità. Su questo non sono ancora stati accettati. Come dicevo, la cattura della CO2, che adesso è stata accettata e ci sono stati diversi anni, ma fino a un anno fa era criminalizzata. Quindi - ha concluso Descalzi - ci sono delle posizioni che devono essere cambiate. Se vengono cambiate, poi devono essere implementate anche le regole per poi partire e fare iniziare tutta la parte di sviluppo industriale".
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