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(ANSA) - ROMA, 17 FEB - Secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, a gennaio il fabbisogno di energia elettrica è stato pari a 26,9 miliardi di kWh, valore in aumento dell'1% rispetto allo stesso mese del 2024.
Nel dettaglio, lo scorso mese ha avuto un giorno lavorativo in meno (21 invece di 22) e una temperatura media mensile pressoché invariata rispetto a gennaio 2024, ma superiore alla media degli ultimi dieci anni di circa 1,4°C. Il fabbisogno, destagionalizzato e corretto dall'effetto congiunto di calendario e temperatura, risulta in aumento dell'1,5%. A livello territoriale, la variazione tendenziale di gennaio è stata ovunque positiva: +0,9% al Nord, +0,8% al Centro e +1,3% al Sud e Isole.
L'indice Imcei elaborato da Terna, che prende in esame i consumi industriali delle imprese cosiddette 'energivore', ha fatto registrare una diminuzione del 2,4% rispetto a gennaio 2024. In particolare, positivi i comparti meccanica e alimentari; in diminuzione, invece, metalli non ferrosi, mezzi di trasporto, chimica, cemento calce e gesso, ceramiche e vetrarie e cartaria.
Nel mese di gennaio la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l'82,3% dalla produzione nazionale e per la quota restante (17,7%) dal saldo dell'energia scambiata con l'estero. Il valore del saldo estero mensile risulta pari a 4,8 TWh, -14,9% rispetto al valore di gennaio 2024 (5,6 TWh). In dettaglio, la produzione nazionale netta è risultata pari a 22,2 miliardi di kWh. Le fonti rinnovabili hanno coperto il 31,9% della domanda elettrica (era il 33,8% a gennaio 2024). In aumento la fonte termoelettrica (+11,5%), in flessione tutte le altre, come conseguenza di un minore apporto naturale: eolica -8,7%, idrica -5,1%, geotermica -1,1% e fotovoltaica -0,5%.
Per quanto riguarda il saldo import-export, la variazione è pari a -14,9% per un effetto combinato di un aumento dell'export (+37,3%) e di una diminuzione dell'import (-12,4%). (ANSA).
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