Antartide, terminata la missione della nave italiana Laura Bassi

Dopo più di 22mila chilometri e 46 giorni di navigazione dal porto di Lyttelton in Nuova Zelanda, è terminata la missione in Antartide della nave italiana Laura Bassi , dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale. Salpata il 13 ottobre 2024, il 21 aprile la nave è rientrata al porto di Trieste dopo una tappa a Milazzo e una ad Ancona, portando con sé i campioni di ghiaccio del progetto europeo Beyond Epica coordinato dall’Istituto di Scienze Polari del Consiglio Nazionale delle Ricerche, che sta ricostruendo il clima del passato tornando indietro nel tempo fino a 1,5 milioni di anni fa.

La nave, l ’unica rompighiaccio italiana per la ricerca oceanografica in grado di operare in mari polari, ha dunque concluso le sue attività di ricerca per la 40/ma spedizione scientifica in Antartide, finanziata dal Ministero dell’Università e Ricerca nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide, gestito dal Cnr per il coordinamento scientifico, dall’Enea per quello logistico e dall’Ogs per la gestione della Laura Bassi.

“La campagna di quest’anno ci ha posto davanti a sfide complesse che abbiamo cercato di affrontare nel migliore dei modi”, commenta Franco Coren, direttore del Centro gestione infrastrutture navali dell’Ogs. “Grazie alla collaborazione tra l’equipaggio, il personale tecnico e quello scientifico – aggiunge Coren – siamo riusciti a completare il 100% delle attività logistiche e il 60% di quelle scientifiche in programma ”. Durante questa missione, la nave ha completato due rotazioni dalla Nuova Zelanda all’Antartide, circumnavigando il Mare di Ross e raggiungendo la Base italiana ‘Mario Zucchelli’. È poi partita il 5 marzo dalla Nuova Zelanda con una rotta attraverso l’Oceano Pacifico, doppiando Capo Horn e percorrendo infine l’Oceano Atlantico.

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