L'astrofisica italiana punta a satelliti e supertelescopi

Una costellazione di satelliti italiana per studiare l'universo, la partecipazione ai grandi progetti che puntano a costruire i più potenti telescopi basati a Terra e spaziali, la partecipazione ai programmi ambiziosi per l' esplorazione della Luna e Marte : c'è un'autentica galassia di progetti nel futuro dell'Istituto Nazionale di Astrofisca, che a Napoli celebra i suoi 25 anni di storia guardando avanti.

"L'Inaf è l'ente di ricerca italiano per lo studio dell'Universo, è coinvolto nell'esplorazione del cosmo a tutte le lunghezze d'onda e con tutti i messaggeri celesti, dal nostro Sistema solare, attraverso il tempo e lo spazio, fino alle origini dell'universo", ha detto il presidente dell'Inaf Roberto Ragazzoni nell'evento organizzato presso l'osservatorio di Capodimonte. "Ci troviamo a Napoli - ha aggiunto - non solo per celebrare il passato, ma soprattutto per discutere degli scenari nei prossimi 25 anni: un incontro proiettato nel futuro ".

C'è, per esempio, l'ipotesi di una missione spaziale italiana dedicata all' astrofisica che preveda il lancio di un satellite o di una costellazione di satelliti. "L'accesso allo spazio è diventato più facile", ha detto Ragazzoni, e "con l'Agenzia Spaziale Italiana Asi stiamo cercando di selezionare delle idee".

I pianeti esterni al Sistema Solare sono un altro obiettivo importante per l'Inaf: "partecipiamo a missioni importanti come Plato e Ariel, e alla costruzione di telescopi basati a Terra, come l' Extremely Large Telescope in costruzione in Cile". A quest'ultimo l'Inaf collabora con lo strumento Andes , lo spettrografo progettato per rilevare la presenza di eventuale materiale organico .

La ricerca di un pianeta gemello della Terra affascina e la cerchiamo vita per come la conosciamo, "ma potrebbero esserci tipi di vita diversi in condizioni diverse ". Affascina anche il lato sconosciuto dell'universo , che la capacità sempre migliore di rilevare le onde gravitazionali potrebbe rendere un po' meno ignoto. "Se oggi viene rilevato un evento ogni una o due settimane, con i telescopi della prossima generazione questo numero si moltiplicherà", osserva il presidente dell'Inaf riferendosi al futuro telescopio spaziale Lisa e all'Einstein Telescope che l'Italia si è candidata a ospitare in Sardegna. "Dobbiamo preparaci a uno scenario nel quale la quantità di dati ed eventi non più gestibile da un singolo comitato o da un osservatorio".

Serviranno sistemi di analisi automatica che, con l'aiuto dell'intelligenza artificiale, selezionino le porzioni del cielo più interessanti da osservare. "Bisognerà però considerare - avverte - che l'IA viene addestrata sulla badi quello che conosciamo e di conseguenza qualcosa potrebbe sfuggire".
E' promettente anche l'esplorazione del Sistema Solare, a partire dal Sole e le tempeste geomagnetiche , e poi "bisogna vedere se l'avventura lunare e marziana prenderà piede", osserva Ragazzoni, ma intanto sono allo studio strumenti da utilizzare in quegli ambienti.
Sono nuovi, infine, anche gli strumenti che l'astrofisica ha cominciato a usare, come i supercomputer , e quelli ai quasi si sta preparando, come le tecnologie quantistiche .

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