Luna, Luca Parmitano simulerà il recupero degli astronauti di Artemis II

L'astronauta Luca Parmitano dell'Agenzia spaziale europea volerà fra pochi giorni negli Stati Uniti per un denso programma di addestramento che culminerà con un 'esercitazione congiunta di Nasa e Marina militare americana volta a simulare le operazioni di recupero in mare degli astronauti della missione lunare Artemis II , che rientreranno sulla Terra a bordo della capsula Orion. Lo racconta lui stesso, a margine di una visita al Centro europeo per l'osservazione della Terra (Esrin) a Frascati.

"Sarò impegnato nell'Underway Recovery Test 12 (Urt 12) come membro dell'equipaggio in addestramento", spiega AstroLuca. " A metà febbraio inizieremo le prime prove al Johnson Space Center in Texas e poi, dopo circa un mese, ci sposteremo al largo della California per due settimane a bordo della nave della Marina americana: da lì passerò all'interno della navetta Orion per seguire le procedure di recupero degli astronauti dopo lo splashdown ".

Parmitano guarda con "grande interesse e curiosità" alla missione Artemis II "non solo perché porta un equipaggio umano, ma perché quell'equipaggio è composto da astronauti ai quali sono legato personalmente: due sono stati miei compagni nella classe 2009, un terzo è stato mio compagno di classe come pilota sperimentatore e la quarta, Christina Koch, ha volato con me sulla Stazione spaziale internazionale. Per cui ho non solo un interesse professionale, ma anche personale, affinché la missione vada bene".

Per quanto riguarda l'Europa dello spazio sa che l'arrivo di Donald Trump ed Elon Musk alla Casa Bianca comporterà "cambiamenti importanti ma non immediati ", e per questo guarda al futuro "con un cauto ottimismo ", forte di collaborazioni internazionali ad ampio spettro che vanno anche oltre la Nasa.

"E' ancora presto per fare un 'analisi della situazione : basti pensare che non è ancora entrato in carica il nuovo amministratore della Nasa", sottolinea l'astronauta. Alla Conferenza spaziale europea che si è tenuta nei giorni scorsi a Bruxelles "non c'era il panico: ho invece visto una presa di coscienza del fatto che ci saranno dei cambiamenti importanti, ma non immediati. Molti dei programmi internazionali a cui partecipa l'Esa non vedono solo la collaborazione della Nasa, ma anche di altri attori come il Giappone e il Canada, nostri partner sulla Stazione spaziale internazionale. Per questo - continua AstroLuca - è giusto avere un cauto ottimismo: si tratta di cooperazioni ad ampio spettro e ad ampio respiro temporale. Non dobbiamo fasciarci la testa prima di romperla: come tutte le sfide, anche questa potrà portare nuove opportunità".

Tra queste, anche la possibilità di accelerare sullo scudo spaziale europeo e una più ampia strategia spaziale europea per la difesa e la sicurezza, di cui si è discusso anche a Bruxelles. "C'è una forte simbiosi tra spazio e sicurezza, non è una novità: oggi però - sottolinea Parmitano - si sente più forte la necessità di avere una presenza e un'indipendenza europea in questo senso. Lo trovo indispensabile, anzi: credo che siamo anche un po' in ritardo".

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