Mariano, niente mensa scolastica per i morosi. La linea dura del Comune

Mariano Comense Iscrizione negata ai figli delle famiglie che non hanno pagato il servizio lo scorso anno. Dimezzato a 8.450 euro il buco sul capitolo pasti: oggi si è ridotto e coinvolge solo 24 studenti

Entro una settimana riprenderanno le lezioni per ogni alunno delle scuole cittadine, ma non a tutti sarà servito il pranzo a Mariano. La giunta guidata da Giovanni Alberti ha scelto di non rinnovare l’iscrizione alla mensa ai figli delle famiglie che non hanno pagato il servizio lo scorso anno al Comune.

La linea annunciata a inizio estate è stata mantenuta dall’amministrazione che ha visto così dimezzarsi a 8mila 450 euro il buco sul capitolo pasti che oggi coinvolge 24 studenti tra l’istituto comprensivo “IV Novembre” e il “Don Milani” di Perticato.

«Massima delicatezza»

A tratteggiare la nuova mappa del debito maturato dalle famiglie alla voce mensa è Loredana Testini, l’assessore alle Politiche scolastiche. Una cartina che andata via via riducendosi dall’anno scorso a oggi, visto che i mancati versamenti sono passati da 66mila euro nel 2023 a oltre 16mila euro a luglio per poi dimezzarsi a 8mila 450 euro a inizio di questo mese grazie all’attività degli uffici municipali che hanno aperto un tavolo di dialogo con ognuna delle famiglie che non avevano ancora versato il costo per i pasti consumati dal figlio a scuola durante l’anno scolastico appena passato.

«A inizio di questa settimana abbiamo fatto il punto con gli uffici visto che lunedì il servizio verrà riattivato per le scuole d’infanzia dei due istituti comprensivi e, poi, dal 19 per le primarie: le famiglie coinvolte saranno avvisate che i loro bimbi non saranno iscritti al servizio - ha confermato l’assessore Testini pur garantendo -. Vedremo se saranno lasciati a scuola o riportati a casa come deve essere, nel caso contrario, non saranno cacciati, non saranno isolati, ma gestiremo il momento con la massima delicatezza e attenzione al loro benessere, molto più di quella che, in qualche caso, le famiglie dedicano loro».

«Nemmeno un euro»

Perché alcuni genitori non hanno risposto ad alcun invito al dialogo lanciato dall’amministrazione.

«Nonostante le email, telefonate e i messaggi, c’è qualcuno che non ha mai versato nemmeno un euro al municipio che sia per la mensa, i tributi o le infrazioni al codice della strada, un modus vivendi, visto che sono famiglie per cui i servizi sociali hanno valutato non ci fosse bisogno di fare alcun intervento» ha proseguito Testini. Poche parole per ricordare poi l’importanza di pagare un servizio attivato su richiesta delle famiglie che ciclicamente genera dei mancati incassi.

Tant’è che già i predecessori della giunta guidata da Giovanni Alberti avevano varato il diktat “niente mensa ai morosi” poi ripreso dall’attuale amministrazione, sia al suo primo mandato, cinque anni fa, salvo non applicarlo a causa dello scoppio della pandemia che aveva chiuso le scuole, e quindi anche le mense degli istituti, che oggi dopo essere stata riconfermata nel ruolo a giugno. Tra una settimana la misura diventerà realtà.

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