Addio alla maestra Elena. Aveva 41 anni: lascia due bimbe

Lutto a Cantù Insegnava alle elementari di via Daverio. Vinta dal male, domani il funerale. La preside: «Una donna splendida»

A scuola, le mamme dei suoi alunni, oltre alle colleghe maestre, sono scoppiate in lacrime. Tantissime persone sono già passate in camera ardente per un ultimo saluto. Il lutto è sceso sulla città per la morte di Elena Molteni, 41 anni, sposata con Mauro Marzorati, mamma di due bimbe, Camilla e Matilde, di 9 e 5 anni. Ricordata, a scuola, nella primaria di via Daverio, dove insegnava, sempre con il sorriso. Disponibile persino in queste ultime settimane di vita. Da pochissimo aveva scoperto una malattia, un tumore, che in un paio di mesi l’ha strappata a tutto.

Collaboratrice per l’inclusione

La maestra Elena - collaboratrice per l’inclusione degli alunni della dirigente scolastica Sonia Peverelli, istituto comprensivo Cantù 1 - come dicono le colleghe, merita di essere ricordata per la splendida donna che era. Perché Elena era una donna dalle mille risorse. Perché è sempre stata disponibile ad aiutare tutti, sia i bambini, sia le altre maestre. Perché era sempre sorridente. Perché ha sempre cercato di mediare in tutte le situazioni, trovando le soluzioni. Mai avuto una discussione con nessuno. Innamorata della sua famiglia, delle sue bimbe. La tragedia della morte, dicono, a scuola l’hanno vissuta come un’ingiustizia.

Il ricordo di mamma e papà

«Era seria nel suo lavoro, si era laureata e poi aveva fatto un master per le attività di sostegno per le persone disabili - ricordano mamma Antonella e papà Antonio: a loro l’associazione di cui fa parte Antonio, Pro Loco Per Cantù, ha espresso il proprio lutto - Era un punto di riferimento, aveva questa predilezione per i più deboli, per coloro che avevano difficoltà. Bella, corretta, educata, mai una risposta fuori posto. Pochissimo tempo fa ha scoperto questa malattia subdola. Non voleva stare in malattia. Finché le è stato possibile, ha dettato al computer i suoi report. Ha insegnato con tanto amore e con disponibilità. Sempre. Diversi suoi bambini speciali diventati grandi, a distanza di anni, la invitavano ancora a casa loro. Una tragedia. Mancherà la vita che doveva vivere. E mancherà alle sue bambine. Il momento più brutto è stato dover dire a loro, l’altra sera, che la mamma era morta. Era nel pieno della sua vita: 41 anni, la sua famiglia, la scuola, il lavoro. La ricorderemo in tante persone. Queste persone che sono passate, davvero tantissime, a salutarla».

Il dolore della dirigente

La ricorda tra le lacrime la dirigente scolastica Sonia Peverelli: «Quando si dice: “le belle persone”, ecco, non per dire, lei era una persona bella davvero, io la conoscevo da circa dieci anni, e l’ho sempre vista con il sorriso, aveva sempre il sorriso luminoso. Era il suo approccio alla vita, al lavoro. Non l’ho mai sentita alzare la voce. Una persona presente e propositiva che aveva un ottimo rapporto con tutti i colleghi. Una notizia che ci ha gettati nello sconforto. Fino all’ultimo ha sempre voluto che la scuola facesse parte della sua vita, “se avete delle relazioni da finire mandatemele che ci penso io”, aveva anche detto. L’avevo chiamata per sentire come stava, le avevo detto che se voleva poteva pensare di dare priorità anche ad altro, ma lei mi ha detto che l’aiutava a distoglierla dal pensiero per le sue due bambine... Le mamme dei suoi alunni sono scoppiate in lacrime. A scuola c’è un silenzio strano».

Oggi, altro giorno di camera ardente a Cucciago, alla casa funeraria “Carlo Zanfrini”. Domani, sabato, i funerali, alle 15.30 - mezz’ora prima, il rosario - nella chiesa di San Michele. Difficile aggiungere altro.

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