Aggressione a Cantù, divieto di accesso alla provincia e al centro per i ragazzi coinvolti

Questura Marco Calì, questore di Como, ha emesso i provvedimenti di divieto di accesso all’area urbana per i quattro giovani coinvolti nell’episodio di violenza. Tre anni di divieto per il 18enne e il 17enne, due per i più piccoli

La violenta aggressione avvenuta a Cantù, in piazza Garibaldi, nella notte tra sabato 1 e domenica 2 giugno, ha portato a quattro provvedimenti di divieto d’accesso alle aree urbane, emessi dal questore di Como, Marco Calì nei confronti di quattro ragazzi rimasti coinvolti nella rissa.

L’analisi delle posizioni dei giovani, effettuata dalla polizia di Stato, dopo il fermo avvenuto nella notte dell’aggressione da parte dei carabinieri di Cantù, ha portato infatti a questa decisione del questore per via della pericolosità sociale dei quattro cittadini italiani di seconda generazione, residenti a Cantù.

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I divieti

Il divieto di accesso alle aree urbane emesso dalla questura nei loro confronti prevede un periodo, della durata di tre anni, di accesso a tutta la provincia per il diciottenne coinvolto nell’aggressione, cui al termine del divieto verrà imposto l’obbligo di presentazione in procura. Per il ragazzo di 17 anni invece è stato disposto unicamente un divieto di accesso a tutta la provincia della durata di tre anni e per gli altri due minori coinvolti, di 16 e 15 anni, il divieto riguarderà solamente un’ampia zona che circonda il centro di Cantù e durerà due anni.

In corso valutazioni di ulteriori provvedimenti per la baby gang

Le ragioni alla base del provvedimento emesso dal questore sono legate non solo al singolo episodio dello scorso weekend, ma anche ad altri casi analoghi di violenze nel centro di Cantù, sempre riconducibili alle azioni di una singola baby gang, ovvero un gruppo a forte connotazione minorile, con un forte consolidamento sul territorio canturino. I ragazzi che fanno parte del gruppo, avvalendosi della forza derivante dal numero di componenti della baby gang, si sono resi responsabili di azioni violente, che in alcuni casi sono diventate virali tramite i social network. Sono proprio questi gli episodi al vaglio degli specialisti della Divisione Anticrimine, per la valutare ulteriori provvedimenti nei confronti di altri giovani della baby gang.

Nelle prossime settimane, così come concordato in una riunione tecnica di coordinamento che si è tenuta in Prefettura, verranno organizzati servizi straordinari di controllo del territorio nell’area del canturino, che vedranno coinvolti operatori specializzati della polizia di Stato, dei carabinieri e della guardia di finanza.

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