Al Monnet salta il rientro pomeridiano: mancano 13 prof di materie scientifiche

Scuola Il bilancio del dirigente Di Gregorio: per il momento orario ridotto da otto a sei ore. Quattro cattedre libere di matematica: «Aspettiamo le nomine, alcune in questi giorni»

La matematica non è solo il grattacapo degli studenti, ma anche della dirigenza dell’istituto superiore “Jean Monnet” di Mariano.

Perché tornati ormai tutti a sedersi dietro i banchi di scuola, tutt’oggi mancano all’appello i professori capaci di risolvere funzioni ed equazioni visto che la maggior parte delle cattedre scoperte in via Santa Caterina riguardano materie scientifiche. Tredici le caselle ancora da coprire, motivo per cui è rimandato il rientro pomeridiano, riducendo l’orario di lezione da 8 a 6 ore per alcune sezioni, un limite che verrà superato in ottobre con l’arrivo dei docenti vincitori del concorso varato dal Ministero.

La situazione

«Oggi mancano 13 docenti principalmente delle materie scientifiche» offre una foto della situazione, il preside Filippo Di Gregorio. «Diverse di queste, 4 di matematica, 1 di informatica e 1 di scienze motorie, sono state accantonate dal Ministero per assegnarle ai vincitori dei concorsi: le nomine dovrebbero arrivare in questi giorni» prosegue Di Gregorio che ridimensiona l’impatto dei numeri sulla scuola più grande di tutta la provincia di Como. «È vero che mancano 13 insegnanti ma su 200 in forza all’istituto».

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Certo è che la loro mancanza ha portato il plesso a varare un orario di lezione provvisorio. «Non è ancora stato attivato il rientro pomeridiano, per alcune classi vuol dire che l’orario è ridotto da 8 a 6 ore» prosegue Di Gregorio che se ha potuto però attivare la settimana corta, ossia quella che articola le lezioni dal lunedì al venerdì, lo stesso non ha potuto fare per la didattica per ambienti dedicati, quella che porterà non più gli insegnanti, ma gli alunni del triennio a raggiungere la classe dove svolgere la lezione. «Per questo aspettiamo la nomina di tutti i professori» conferma il preside.

La soluzione al problema delle cattedre è però vicina, come anticipa lo stesso Di Gregorio. «La seconda settimana di ottobre dovrebbero fare le nomine dei professori mancanti». Così dovrebbe rientrare un disagio che si ripropone ogni settembre con qualche minima variazione, ossia le cattedre scoperte, la maggior parte sempre di materie scientifiche, ma se lo scorso anno il problema era l’informatica, quest’anno è la matematica.

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L’amarezza

«È come andare a teatro a vedere la rappresentazione dell’Amleto firmata ogni volta da un regista diverso» non nasconde una nota di amara ironia Di Gregorio.

«Il vero problema è per i docenti che vagano alla ricerca del completamento della cattedra: non si possono trattare così le persone» aggiunge il preside che non vede vicina la risoluzione al disagio. «Servirebbe una linea politica chiara e organica, un confronto con il mondo della scuola e dei sindacati, ma a oggi siamo ancora alle bandierine ideologiche tanto che si è presentata come una novità la riforma del 5 in condotta quando il voto già portava alla bocciatura».

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