Alzate, linea dura contro gli spacciatori «Girano armati di coltelli: adesso basta»

L’allarme Dopo il sequestro di droga il sindaco annuncia altri controlli: «Prefettura informata». I residenti esasperati e il Comune auspica una riqualificazione anche urbanistica di Carbusate

Alzate Brianza

Spacciatori che si aggirano per i boschi, anche a poche decine di metri dalle abitazioni, con tanto di coltelli. E il sindaco di Alzate Paolo Frigerio che non è assolutamente intenzionato - dopo l’intervento della polizia locale di Alzate, con cui sono stati sequestrati 15 grammi di cocaina, 15 di eroina e 30 di hashish - a cedere sui controlli. Anzi.

«La linea dura del Comune contro lo spaccio di sostanze stupefacenti continua: non dobbiamo demordere - dice il sindaco Frigerio - Che i miei cittadini non possano girare e passeggiare su questo nostro bellissimo territorio è assurdo: è un loro diritto, e io ho assolutamente il dovere di fare tutto quello che è nei miei poteri per cercare di alleggerire questa situazione grave, fastidiosa. Continuerò a fare tutto il possibile».

Tre agenti in borghese

Così il sindaco Frigerio, all’indomani dell’intervento dell’altro giorno della polizia locale di Alzate che, con tre uomini in borghese, è riuscita a dare un giro di vite allo spaccio nell’area boschiva di via Anzani, dopo alcuni controlli sia qui che in via Carbusate.

La polizia locale confida anche di arrivare ai due spacciatori, fuggiti dopo aver abbandonato la droga. Nella brughiera appena dietro i centri abitati, ci si poteva rifornire, fino a poche ore prima, stile market, di diversi tipi di sostanze stupefacenti.

Paolo Frigerio: «Contento»

«Sono veramente contento per questo intervento, molto positivo: quotidianamente io sollecito la polizia locale a fare dei sopralluoghi perché giustamente la gente mi ha segnalato e ha segnalato ai Carabinieri, nonché alla polizia locale stessa, queste persone che spacciano droga - dice il sindaco - Che sono anche pericolose. E che girano, come è stato riferito, anche con coltelli».

Il contrasto allo spaccio è un punto fermo del sindaco.

«Ho scritto anche al prefetto, Questura e ai Carabinieri di Cantù, che come sempre mi hanno risposto dandomi tutta la loro collaborazione. E li devo ringraziare, come i nostri agenti, perché tutte le volte che li interpello mi dicono da subito che faranno tutto quello che è nelle loro possibilità - aggiunge - Gli agenti hanno sorpreso purtroppo anche due consumatori. Quello che bisogna fare è allontanare questa gente il più possibile.

Gli spacciatori, purtroppo, vengono presi e poi vengono rilasciati. Dovessero essere incarcerati, il giorno dopo hanno subito altre persone che li sostituiscono». Come pedine intercambiabili di un’organizzazione.

Immobili fatiscenti

Si pone inoltre la questione degli immobili fatiscenti di Carbusate, simile a quella di Fabbrica Durini - anche se, sulla provinciale, lo spaccio, a causa del passaggio dei veicoli, se non altro non c’è - dove si trovano le cascine in rovina della Fondazione Durini.

«Se non vengono riqualificate quelle aree di Carbusate, ritorneremo sempre al problema - dice il sindaco - La riqualificazione degli immobili potrebbe togliere quella situazione di degrado assoluta che oggi c’è. Nonostante quello che fa polizia, carabinieri, prefettura: se il degrado permane, gli spacciatori potrebbero di nuovo rivedersi. La polizia locale, insieme alle altre forze di polizia, continuerà a monitorare per cercare di togliere il più possibile questo fastidiosissimo e gravissimo problema».

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