Arosio, temperature record: 37 gradi. Cuoce il paese (e anche le auto)

Arosio Estate bollente: mercoledì 14 agosto una Citroen è andata a fuoco in via Volta

Fa molto caldo in tutta la provincia di Como ma ad Arosio un po’ di più. Il paese del marianese infatti detiene il poco invidiabile record, essendo arrivato a sfiorare i 37 gradi (36,8 per l’esattezza) nella giornata di martedì. Una “punta” per fortuna non mantenuta mercoledì (36 gradi) e ieri (solo 34).

Che il termometro schizzi verso l’alto non è una novità ad Arosio, visto che a metà luglio di due anni fa, ha toccato i 37,8 gradi. I dati non sono frutto delle “misurazioni” fatte con il termometro di casa, ma sono certificati dal Centro Meteo Lombardo, che “dispone” di una fitta rete di stazioni di rilevamento, dislocate in tutta la regione. Nella nostra provincia attualmente sono una cinquantina le stazioni attive che, oltre alla temperatura e all’umidità, rilevano, 24 ore su 24 tutti i giorni dell’anno, anche la pressione atmosferica, la velocità e la direzione del vento e le eventuali precipitazioni. Le rilevazioni vengono effettuate osservando tutti i dettami della meteorologia a partire dall’altezza dal terreno e dall’esposizione al sole.

Ad Arosio la stazione è gestita da Emanuele Pozzoli, che è un appassionato di meteorologia da molti anni, e si trova al limitare di una zona boschiva, al confine con Carugo nella zona del Pilastrello. Una “location” che potrebbe aver contribuito ad abbassare, di qualche decimo di grado, la temperatura rilevata. In paese quindi si potrebbe anche aver avvicinato il muro di fuoco dei 40 gradi.

Sicuramente è stato superato mercoledì sera attorno alle 18.30 in via Volta quando un’automobile in transito è letteralmente andata a fuoco.

La ricostruzione, fatta da alcuni abitanti della zona, parla di una vettura con tre persone a bordo che si è fermata all’improvviso. Gli occupanti sono scesi precipitosamente pochi secondi prima che, dopo un paio di botti, la vettura prendesse fuoco. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco che hanno domato le fiamme, impedendo che si propagassero ad alcune automobili parcheggiati nelle vicinanze. La “colpa”, come ha detto anche il guidatore, dovrebbe essere stata la mancanza di acqua nel radiatore che così si è surriscaldato per poi incendiarsi, grazie anche al caldo torrido.

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