Cronaca / Cantù - Mariano
Giovedì 19 Dicembre 2024
Arrestati padre e figlio con la droga Patteggiano: quattro e due anni di pena
Capiago Intimiano Quando la Polizia li ha fermati in macchina sono stati traditi dal nervosismo. Sulla Lancia “Y” e nell’abitazione trovati 160 grammi di cocaina, 278 di hashish e 70 di marijuana
Quando gli agenti delle volanti hanno fermato una Lancia Y sospetta per un normale controllo lungo le strade di Capiago Intimiano, si sono trovati di fronte ad un uomo che ben conoscevano, essendo stato in passato il gestore di una pizzeria in zona caserme a Como all’interno della quale erano state trovati 500 grammi di cocaina. Locale che nel frattempo è stato chiuso.
Nei guai era finito il pizzaiolo, ma anche il gestore, ovvero Orazio Licciardi, 52 anni proprio di Capiago Intimiano, residente poco lontano dal punto in cui era in corso il controllo. Era infatti proprio Licciardi l’uomo che gli agenti avevano di fronte, in auto con il figlio Riccardo, 20 anni appena, entrambi molto nervosi.
Ieri mattina il direttissimo
I poliziotti hanno quindi deciso di andare a fondo, insospettiti da quell’ansia dei sospettati ritenuta essere eccessiva.
E’ iniziata in questo modo, nel tardo pomeriggio di martedì, l’operazione che ha portato ad un arresto sia per il padre sia per il figlio che ieri mattina sono finiti di fronte al giudice monocratico nel processo per direttissima a loro dedicato. L’accusa, formulata dal pubblico ministero di turno Antonia Pavan, è stata infatti quella di detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti, visto che nella successiva perquisizione della casa e anche di una seconda auto con targa svizzera che il padre utilizzava, sono saltati fuori di nuovo importanti quantitativi di stupefacente, in parte nascosti anche sotto una tendina parasole che era stata riposta nel baule della vettura.
In casa tanti euro e franchi
In totale la cocaina che è stata trovata nell’appartamento di Capiago Intimiano (14 grammi circa) e nell’auto (146 grammi), è arrivata a ben 160 grammi. Ma in casa c’erano anche 278 grammi di hashish, 70 grammi di marijuana, ma anche due bilancini di precisione che si ritiene venissero usati per il confezionamento delle dosi, ulteriore materiale per il confezionamento della droga, due telefoni cellulari che ora sono stati sequestrati e che verranno controllati dagli agenti (per verificare eventuali contatti) ed infine un buon quantitativo di denaro contante. Nella casa sono infatti stati trovati 19.600 euro e 2.690 franchi svizzeri.
Lo stupefacente, da quanto è stato possibile ricostruire, non era tenuto in un posto unico ma era stato sparpagliato in zone diverse, macchina compresa. Padre e figlio infine ieri mattina sono stati processati a Como, assistiti dall’avvocato Gianluca Crusco. Il padre come detto era già noto, essendo stato coinvolto solo pochi mesi fa nel blitz all’interno della pizzeria di Como, il figlio invece era incensurato.
Maxi multa
Entrambi hanno scelto di patteggiare la pena, quantificata per il padre in 4 anni e 20 giorni di reclusione (più 18 mila euro di multa) e per il figlio in 2 anni, 8 mesi e 13 giorni, con anche 14 mila euro di multa. Entrambi, dopo la ratifica dell’accordo sulla pena, sono poi andati agli arresti domiciliari.
Lo stupefacente è stato ovviamente sequestrato, al pari di tutto quanto trovato ad esso riconducibile compresi i soldi che per gli inquirenti erano il provento dell’attività di spaccio che evidentemente era assai remunerativa.
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