Baby gang, dopo gli arresti si volta pagina: «Ora speriamo in una città tranquilla»

Cantù Le reazioni del mondo politico ed economico al termine dell’indagine dei carabinieri. L’assessore Girgi: «Un grazie alle forze dell’ordine». Ape (Pd): «In città anche altri problemi»

Cantù

Dopo i quattro arresti eseguiti dai carabinieri di Cantù a danno dei giovani componenti della baby gang, arresti che tra l’altro sono solo gli ultimi di una serie, la città spera di voltare pagina, per vedere ora un periodo più tranquillo, senza pesanti aggressioni in centro.

E si ringrazia quindi il lavoro dell’Arma e delle Forze dell’ordine. Il Comune sottolinea l’importanza della sinergia tra l’Amministrazione e gli operatori della sicurezza. I commercianti confidano nel corso della giustizia. Qualche distinguo nel coro arriva dalla parte delle minoranze, dove c’è chi invita il centrodestra a non puntare tutto sulla propaganda della repressione.

Le ordinanze di custodia cautelare al Bassone per tentato omicidio in concorso sono state notificate a Sidy Kounta, nato in Italia e residente a Cantù (20 anni), Giuseppe Gervasi (Cantù, 22 anni), Christian Iervolino (nato in Germania e residente a Cermenate, 20 anni pure lui) e Federico Andrea Birgaoanu, ventenne di Cantù. L’episodio più violento, contestato a tutti e quattro, è quello della notte del 21 dicembre ai danni di un ragazzo tunisino, circondato da più giovani, colpito con una coltellata e con cocci di una bottiglia di vetro. Il 31 gennaio, a Gervasi e Birgaoanu viene contestata una aggressione a calci e pugni a un quarantenne di Novedrate: 40 giorni di prognosi. Contestati altri reati meno gravi come le minacce ad un barista che non voleva servire da bere e il mancato rispetto del divieto di accesso ai locali del centro.

Per Isabella Girgi, assessore ai servizi sociali e alle attività economiche: «Un ringraziamento alle forze dell’ordine e ben venga una sinergia anche crescente con l’Amministrazione - dice - Ci sono tanti ragazzi che non escono di casa con un coltello in tasca. L’allarme non bisogna sottovalutarlo ma i buoni esempi devono vincere. Suggerisco, da genitore, di dare un occhio attento ai giovani, ai propri figli».

Per Alessandro Bolla, referente cittadino di Confcommercio Como: «La giustizia farà il suo corso - afferma - Speriamo che si apra un periodo più tranquillo. Le forze dell’ordine hanno dato un segnale importante».

Per il consigliere comunale del Pd Francesco Ape: «Non vogliamo sottovalutare il problema della violenza, ma riteniamo che non sia il problema fondamentale di Cantù rispetto alla sicurezza generale. D’accordo il controllo e anche la repressione se necessario, ma il problema è capire le problematiche. Non ci sto al gioco della Lega di enfatizzare il tema della sicurezza. La commissione sicurezza non viene mai convocata: giusto una volta per dire che erano arrivati i taser».

Per Cecilia Volontè, capogruppo consiliare di Cantù Civica: «Un ringraziamento va sicuramente rivolto alle Forze dell’Ordine per l’ottimo lavoro svolto che ha condotto a questo risultato. La criminalità va sempre contrastata. Fondamentale è, comunque, prevenire sia con la presenza sul territorio delle Forze dell’Ordine, ma soprattutto intercettare i disagi attraverso azioni concrete, che devono essere individuate e messe in campo dall’Amministrazione».

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