Botte e costole rotte alla convivente. Finisce in carcere un uomo di 47 anni

Cantù I maltrattamenti duravano almeno dal 2020: vittima una donna di 35 anni che non l’hai mai denunciato

In uno degli episodi (tra i molti) che vengono contestati dalla procura, nel gennaio del 2023, dopo una cena in Valtellina con amici, lei lo invitò semplicemente a bere di meno, dovendo mettersi in macchina per tornare a casa. Sulla via del rientro, dopo aver percorso poche decine di metri, l’uomo interruppe la marcia e iniziò a colpirla con calci e pugni, la trascinò per i capelli ed infine le fratturò tre costole.

Eppure, nonostante violenze che proseguivano da anni, almeno dal 2020, la vittima – una donna canturina di 35 anni – mai aveva valuto denunciare il compagno, operaio di 47 anni, che invece dalle scorse ore si trova in carcere.

A portarlo al Bassone è stata una indagine condotta dal pm Antonia Pavan che ha poi chiesto al giudice delle indagini preliminari Massimo Mercaldo una misura cautelare che è stata concessa, quella appunto della detenzione in cella. E’ una storia di ordinaria violenza quella raccontata dalle carte della procura, con una donna che sarebbe stata vittima di maltrattamenti in famiglia per più di tre anni.

L’ultimo episodio, quello della classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, solo pochi giorni fa quando i carabinieri della stazione di Cantù entrarono nella casa della città trovandosi di fronte alla donna piena di segni in volto, ma anche in quella occasione non intenzionata a denunciare. Eppure la storia di questa coppia, stando a quanto ricostruito dall’accusa che potrà ora essere confutato dall’uomo nell’interrogatorio di fronte al giudice che ne ha firmato la misura cautelare, è piena di episodi violenti.

Insulti per abiti troppo corti indossati nell’uscire, polsi legati con lo scotch, ematomi e lividi al volto inferti anche, in una occasione, con un bastone di legno. Fino a quell’episodio già riferito della frattura delle costole, forse il più violento. L’accusa è per il momento quella di maltrattamenti in famiglia aggravati dall’essere stati commessi contro la convivente. Il provvedimento nasce proprio da un’informativa dei militari canturini che erano intervenuti in seguito alla segnalazione di una lite in casa da cui era poi emerso un quadro di vessazioni e violenze fisiche che andavano avanti dal 2020.

Sempre ieri, tra l’altro, i carabinieri (questa volta della stazione di Cermenate) hanno denunciato in stato di libertà per maltrattamenti in famiglia un ragazzo di 25 anni già noto alle forze di polizia. A partire dalla fine del 2023, il giovane si sarebbe reso responsabile di una serie di maltrattamenti contro i genitori, aggrediti e picchiati perché si rifiutavano di fornirgli denaro per l’acquisto di stupefacenti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA