Calci e pugni, poi un ferito a terra Ecco il video dell’ultima rissa

Cantù Spuntano le immagini riprese nella notte tra venerdì e sabato scorso in piazza Garibaldi. Violenza, attimi di panico e urla. Alla fine è stato soccorso in “codice giallo” un giovane tunisino

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Raffiche di calci e pugni. Bottiglie di vetro rotte. Un ferito a terra. Piazza Garibaldi, pienissimo centro di Cantù: notte tra venerdì e sabato. La serata in cui un ragazzo tunisino di 28 anni è stato preso a bottigliate. Spunta ora un video, inoltrato via social, che racconta, in 38 secondi, un momento saliente dell’ultima rissa in pieno centro. Bagnata, ancora una volta, nel sangue.

Sono le quattro di notte. Tra l’isola pedonale al centro della piazza e la carreggiata ai piedi dalla salita che porta verso la chiesa di San Paolo c’è un ragazzo in terra. C’è chi filma tutto con lo smartphone. Attorno, si vedono sette, otto ragazzi.

«Lasciami stare», sembra di sentire in italiano, con un accento straniero segnato da un’inflessione araba. Ma ecco che entra nell’inquadratura un ragazzo, volto seminascosto dal cappuccio di una felpa. Arriva in rincorsa: con violenza, sferra un calcio. Si sente un rumore sordo. Poi arriva un secondo calcio.

Il ragazzo con la felpa si scatena

Un altro ragazzo con la felpa bianca si scatena. Infierisce sul ragazzo a terra con una serie di pugni. Uno, due, tre, quattro. Viene allontanato da un altro giovane. Si sente il rumore di una bottiglietta di vetro, tipo birra, che rotola sul granito della piazza. La bottiglia si ferma di fronte alla pedonale dello shopping di via Matteotti. Viene afferrata sempre dal ragazzo con la felpa bianca che, mentre tra i ragazzi attorno al giovane a terra partono altri calci, la raccoglie.

La bottiglia e il coccio di vetro

Con qualche saltello, il ragazzo con la bottiglia si avvicina alla persona in terra: sembra prima adagiare, poi forse in qualche modo premere, l’oggetto di vetro. Un altro ragazzo lo allontana di qualche metro.

Qualcun altro si sbarazza con una pedata di un coccio di vetro, forse a terra già da prima. Il ragazzo con la felpa bianca viene tenuto in disparte da quello che pare essere un amico. Si sente un grido: «Figlio di...». Chi sta riprendendo il video dice: «Oh, “bro”...». Come a dire: “Fratello, datti una calmata”. Poi abbassa lo smartphone. Fine del video.

Serata che finirà all’ospedale Sant’Anna di San Fermo. Il ragazzo, per fortuna, non è parso in pericolo di vita. Sono in corso le indagini dei Carabinieri di Cantù. Facile immaginare che il video potrà essere d’aiuto nel ricostruire gli eventi e accertare le responsabilità.

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