Ortopedia a Cantù, idea per l’emergenza medici: «Alloggio comunale a chi viene da fuori»

Sanità In attesa della definizione dei bandi i pazienti urgenti dirottati al Sant’Anna. Appello Uil: «Posti più appetibili a prezzi calmierati». Sindaco e vice: «Già si collabora con Asst»

Una cabina di regia, all’interno della quale anche il Comune faccia la propria parte, per cercare di rendere appetibile alle figure della sanità lavorare all’ospedale di Cantù, e quindi valorizzarne l’attività.

A lanciare la proposta Massimo Coppia, segretario della Funzione pubblica della Uil del Lario, perchè Asst Lariana da sola non può affrontare la vera e propria emergenza nazionale delle carenze negli organici. In questo momento se ne ha una conferma plastica, dato che, in attesa della definizione dei concorsi banditi per l’assunzione di medici è stata disposta una riorganizzazione temporanea dell’attività del reparto di Ortopedia e Traumatologia al Sant’Antonio Abate e i pazienti urgenti vengono portati da Areu a San Fermo.

Si è dimesso l’intero organico

Come noto da settimane, ormai, c’è grande preoccupazione nel personale del presidio canturino perché quattro camici bianchi, ovvero l’intero organico, si sono dimessi dal reparto e dopo l’addio del primario Giuseppe Gaiani, gli altri tre medici lasceranno da qui a settembre. Il 1 marzo si è chiusa la graduatoria del concorso bandito e sono risultati idonei 4 specialisti e 5 specializzandi; un ulteriore concorso si chiuderà il 30 maggio. «Lanciamo un invito per creare una cabina di regia – dice Massimo Coppia – con le organizzazioni sindacali e il Comune, non si può lasciare sola Asst Lariana in una situazione di mercato sanitario apertissimo. Anche l’ente locale può e deve creare le condizioni per fronteggiarla. Convenzioni, alloggi a prezzo calmierato o equo canone, guarentigie per medici per dare stabilità. Credo sia doveroso mettersi a disposizione e fare squadra, chiedere quali azioni si possano intraprendere per aiutare la sanità territoriale di Cantù».

Asst Lariana, riconosce, apre bandi per coprire le necessità di tutti i reparti, che spesso però non hanno il riscontro atteso: «Dobbiamo cercare di dare una spinta all’azienda per reclutare personale, stiamo denunciando da anni il caro affitti, un approfittarsi che sfiora lo sciacallaggio. Con il Comune si potrebbe provare a trovare qualche idea». Il sindaco Alice Galbiati conferma la volontà di collaborare: «Il Comune di Cantù non intende perdere né vedere depotenziato il proprio ospedale. Partendo da questo presupposto, con il dottor Banfi prima e con il dottor Stucchi negli ultimi mesi, abbiamo instaurato un dialogo schietto e costante, non nascondendo le nostre preoccupazioni e chiedendo spiegazioni laddove necessario. Ricordo che nei mesi scorsi abbiamo organizzato una seduta di giunta presso l’ospedale. Credo sia una formula di collaborazione vincente, che rispetta le reciproche competenze e consente un aggiornamento costante, dimostrando l’interesse dell’amministrazione a occuparsi fattivamente del presidio».

«L’idea di incontri periodici»

Per questo «terminato il periodo elettorale, è mia intenzione proporre al direttore generale di calendarizzare periodici incontri».

Il vicesindaco Giuseppe Molteni assicura l’apertura da parte di piazza Parini: «Sappiamo bene quanto importante sia il presidio canturino quindi siamo in continuo contatto con Asst per monitorare la situazione proprio sulla base di queste esigenze». In merito alla richiesta concreta di misure di sostegno per ora non si sbilancia: «Qualunque iniziativa va ponderata e calata nelle esigenze di bilancio».

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