Cantù, ecco i vigili con il taser «Qui le prime pattuglie lombarde»

Polizia locale Esordio della pistola elettrica. Bodycam sul petto per filmare in caso di necessità. L’assessore Cattaneo: «L’effetto dura pochi secondi, ma è sufficiente per bloccare una persona»

La pistola elettrica alla cintura e la bodycam sul petto, per filmare tutto nel caso in cui l’arma venga sfoderata, anche soltanto come deterrente. Sono le prime immagini del taser al suo esordio a Cantù: il comando di via Manzoni è il primo in Lombardia a utilizzare questo dispositivo e, come afferma l’assessore alla sicurezza Maurizio Cattaneo, anche il primo in Italia ad avvalersi delle possibilità dell’ultimo modello, il Taser 10.

Chi se lo vede puntare contro, dovrebbe tendenzialmente già arrendersi nel sentire i suoni generati dallo storditore elettrico, preludio non propriamente amichevole all’eventuale lancio di dardi, capaci di generare una momentanea scossa - viene riferito: di pochi secondi, circa cinque - immobilizzante.

In questi giorni, la polizia locale - operativa, oltre che su Cantù, anche su Capiago Intimiano e Cucciago - ha iniziato a tutti gli effetti la sperimentazione dell’arma sulle strade. In tempi record, dato che il taser è arrivato prima nella Città del Mobile che nel capoluogo provinciale Como, piuttosto che a Milano, dove l’iter è stato avviato. Cantù, sul tema, sta quindi facendo da apripista.

Tante richieste di informazioni

«Al convegno a Torino di Anci (l’Associazione nazionale dei Comuni italiani, ndr) eravamo presenti noi e Ventimiglia - afferma l’assessore Cattaneo - che ha iniziato la sperimentazione con un precedente modello. Il nostro, il Taser 10, acquistato dalla multinazionale americana Axon, storica produttrice di questo dispositivo, è quindi il primo in Italia ad essere portato sulle strade. Il comandante della polizia locale Roberto Carbone sta ricevendo telefonate da diversi suoi colleghi, che chiedono informazioni. Ma anche io, allo stesso modo, mi sono confrontato a livello politico con altri assessori».

Portata massima di 13,7 metri, cartuccia, a definirla così, di 10 sonde. Il taser - tra i primi promotori a livello nazionale, un altro canturino: il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni - è un dispositivo classificato come arma non letale che fa uso dell’elettricità per impedire il movimento del soggetto colpito facendone contrarre i muscoli.

Anche per i servizi antidroga

«L’effetto dura pochi secondi, ma basta agli operatori per intervenire, ad esempio, nel bloccare poi la persona colpita, ovviamente in una situazione di necessità. Come qualsiasi strumento in dotazione alla polizia locale, come una pistola, si spera sempre che non si debba mai usare. Quasi sempre, basta l’effetto deterrente di vederlo fuori dalla fondina».

La legge ne prevede l’utilizzo nei Comuni con almeno 20mila abitanti. «I due taser in dotazione, per un massimo quindi di due pattuglie operative con la pistola elettrica, a Cantù verranno utilizzati per certi tipi di controlli - aggiunge Cattaneo - Come ad esempio controlli serali antidroga. O servizi coordinati dalla Questura. Le pattuglie potranno essere anche in contemporanea. Le otto bodycam in dotazione, non appena l’arma verrà estratta, avvieranno la registrazione di quel che succede, ciascuna con la propria inquadratura, in automatico. A tutela di tutti».

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