Cantù, ladri in villa inquadrati dalle telecamere: «Scavalcano anche con il filo spinato»

Via Scarlatti L’allarme sul cellulare, intanto la telecamera riprendeva i malviventi in giardino. Erano entrambi a viso coperto, uno con il cappuccio e l’altro con un cappellino firmato Armani

Uno dei due con il volto coperto fin sotto gli occhi. L’altro con un cappellino firmato Armani. È la coppia entrata in azione sul tentato furto, un’intrusione avvenuta nel giardino di una villa in via Scarlatti, nella serata di martedì. A raccontare l’accaduto, il proprietario della villetta: «Hanno scavalcato, sia all’andata che al ritorno, una recinzione sormontata dal filo spinato», dice Giuseppe Tinessa. Un deterrente che i ladri potrebbero anche non temere più di tanto.

L’escalation degli ultimi giorni

Via Scarlatti è solo l’ultimo episodio della serie di furti riusciti o tentati che sta interessando il Canturino. Oltre a Cantù città, Capiago Intimiano, dove i ladri, sabato sera, arrivati in tre, con coltello, piede di porco e corda sormontata da un rampino, brandita come un lazo, hanno ferito di striscio alla mano un residente con quest’ultimo attrezzo. Ma altre effrazioni sono avvenute anche a Senna, Cucciago e, qualche settimana fa, a Brenna.

«Ero fuori casa ma mi sono reso conto di quanto stava accadendo dalle notifiche dell’impianto di allarme arrivate sul mio cellulare - racconta Tinessa - Questi due fenomeni sono passati da via Perugino. Sono passati nel giardino nascondendosi tra due alberi. Quindi hanno scavalcato anche una rete sormontata da del filo spinati. E poi una siepe di pinetti. La telecamera li ha registrati».

È solo l’inizio di una serie di allarmi sul cellulare. «Prima ho visto un Sms. E poi altri alert dai sensori del giardino: da questi ho avuto la conferma che c’erano degli estranei all’interno della proprietà - dice - Usciti dalla siepe, sono stati inquadrati. Ma più che le telecamere, hanno notato un sensore. Si vede nel video la scena in cui uno dei due indica al suo “amico” quanto avvistato. Hanno fissato con lo sguardo le portefinestre. Non sapevano che dopo il preallarme sarebbe partita la sirena dell’allarme. Quando è suonata, sono scappati. Così come sono entrati, hanno seguito la stessa strada. Ripassando di nuovo al di sopra del filo spinato».

Possibile che siano arrivati con un’auto lasciata in via dell’Artigianato, di fronte al Centro Commerciale Mirabello. Le due zone sono collegate da un sentiero che, nei campi, attraversa il Parco regionale delle Groane. «Una zona in cui, in caso di inseguimento, avrebbero potuto sdraiarsi nel buio, in qualsiasi punto del campo - riferisce Tanessi - Non era certo gente da furti voluminosi: avevano sulle spalle un semplice zainetto. Chiaro che puntavano sull’oggettistica. Ma qui da me sarebbero capitati male: in casa non tengo nulla di valore».

«Ho chiamato i carabinieri»

A rischio, ad ogni modo, l’intero quartiere. Dove, peraltro, nel febbraio dello scorso anno, i ladri erano già entrati in due diverse abitazioni: «L’altra sera, dopo che sono entrati nel mio giardino, stavano prendendo in considerazione anche il passaggio verso altre case. E sfortunati loro, ma fortunato io, alle 19.41 l’antifurto era già inserito».

«Ho chiamato i Carabinieri di Cantù - aggiunge - Ho appreso che in zona c’era un vettura sospetta. L’indomani ho portato denuncia e filmati al comando. Ho anche mandato un messaggio di posta elettronica certificata alla polizia locale, per dare indicazioni sull’accaduto. Potrebbe risultare utile per il futuro».

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