Cantù, non rispetta il divieto di avvicinamento: ritorna in carcere l’accusato di stalking

Il caso Venerdì scorso la donna, mentre era in macchina, si è accorta di essere seguita e ha chiamato i carabinieri

Sul suo capo pendeva un divieto di avvicinamento ad una donna di 43 anni, sua amica, con cui nei mesi scorsi aveva avuto questioni di non poco conto e che avevano portato ad un fascicolo di indagine aperto in procura per stalking e per rapina. Vicenda che risaliva alla serata del 30 dicembre quando la signora e l’uomo (49 anni di Cantù), dopo una serata trascorsa insieme in una pizzeria, avevano iniziato a litigare – pare per questioni di gelosia – finendo poi con una colluttazione e anche con la rapina del cellulare.

L’uomo, Cesare Buttari, era stato arrestato ma scarcerato poco dopo dal giudice che aveva sostituito la misura detentiva con una meno afflittiva, quella appunto del divieto di avvicinamento alla parte offesa. Ma venerdì scorso la donna, mentre era in macchina, si è accorta di essere seguita dal quarantanovenne e ha chiamato i carabinieri. I militari, rimanendo in contatto con la signora, l’hanno guidata fino al punto in cui stava arrivando una loro “gazzella” che si è così trovata di fronte non solo alla donna ma anche all’uomo che la stava pedinando.

I militari hanno anche dovuto fronteggiare un “buco” normativo che obbliga (in questi casi) all’arresto in flagranza di reato, ma che non prevede la possibilità per il pm di chiedere misure. Il quarantanovenne è così tornato in libertà, per poche ore tuttavia perché già sabato pomeriggio la Procura aveva di nuovo provveduto a chiedere l’aggravamento della misura che non era stata rispettata, tramutata dunque dal divieto di avvicinamento al carcere dove l’indagato è poi stato condotto.

L’uomo, in merito alla vicenda iniziale avvenuta in pizzeria, aveva sempre respinto le accuse sia per la rapina della borsa (sempre rimasta nelle disponibilità della donna) sia del cellulare, che era stato trovato in casa sua ma solo perché entrambi erano saliti (a suo dire) per discutere. L’arrestato aveva sempre negato anche ogni tipo di aggressione fisica della amica con cui avrebbe dovuto passare la vacanze di Capodanno insieme.

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