Cantù, il Palaturra non esiste più. Ora
la nuova Arena

Il palazzetto del basket Primi scavi post demolizione, a settembre comincerà con l’edificazione vera e propria

Ora il Palaturra, o almeno quel poco che ne era rimasto, poco più di qualche rimasuglio di muro graffitato, è del tutto sepolto, invisibile allo sguardo, ricoperto dai lavori in essere di Cantù Arena. Si procede con l’obiettivo di realizzare il nuovo palazzetto polifunzionale, casa della Pallacanestro Cantù. Tant’è che, in corso Europa, si è entrati in una nuova fase di lavori: sul lato dell’area che guarda verso il cavalcavia, infatti, sono già state avviate le prime operazioni di sbancamento, propedeutiche alle opere, imminenti, di urbanizzazione. Necessarie anche per qualche collegamento alla restante viabilità locale. Si continuerà così per tutta l’estate. Poi, a settembre, si comincerà con l’edificazione dell’Arena.

Con le nuvole, il sole, la pioggerella o la pioggia, il cantiere va avanti. La parte del leone la fanno sempre le ruspe, con gli operai che, al riparo dalle intemperie nei cabinati, proseguono a prescindere dallo strano meteo di questi mesi. Al centro della spianata c’è ora un ampio rettangolo: il sigillo su quello che fino a pochi giorni fa era un buco nel terreno, in altre parole quel che era ancora rimasto del Palaturra, qualche sprazzo di fondamenta, ora chiuse dalla piastra.

Il presidio degli “umarell”

Non solo. Come si può vedere tra gli squarci della rete di protezione, che qualche umarell - a usare il neologismo corrente che sta per “l’anziano che osserva i lavori” - ha verosimilmente provocato ad arte per curiosare, nella parte perimetrale verso il cavalcavia, dopo che sono spariti i muraglioni di cemento armato, adeguatamente sbriciolati per il riutilizzo in corso d’opera, le ruspe hanno iniziato ad aggredire la terra. Per effettuare le prime sbancate.

Si tratta della prima parte di scavo vero e proprio sinora visto, successivo alla fase di demolizione avvenuta in questi primi mesi. Sarà un ritornello, quello dello sbancamento, che si ripeterà nelle restanti aree di cantiere a breve.

Anello d’asfalto intorno al cantiere

Anche per realizzare, successivamente, nel corso dell’estate - visto anche l’incastro perfetto per le verifiche progettuali esterne, possibile grazie all’alternarsi di Comune e Provincia sugli incarichi - l’allacciamento viabilistico, sul retro, di via Pacinotti: la strada che oggi passa sul retro del centro commerciale Cantù 2000, al confine con un’area boschiva. Si creerà un allungo di asfalto che permetterà di circondare il terreno dell’Arena.

E sarà anche la fine del “famoso” indennizzo di 500 euro all’anno che un cittadino riceve dal Comune sin dal 1991, quando si cominciò con il palazzetto numero uno, il Palababele.

Si punta ora, con un paio d’anni di lavori, all’Arena fatta, finita e pronta per l’utilizzo a partire dall’inizio della stagione sportiva 2026/27. «I lavori procedono in maniera ottimale secondo le tempistiche stabilite - conferma Sergio Paparelli, presidente di Cantù Next - È stato sostanzialmente completato il riempimento delle fondamenta con il materiale recuperato dalla demolizione e settimana prossima, tempo permettendo, si procederà con il collaudo della piastra. Una volta chiusa la fase di collaudo, potranno iniziare le opere di urbanizzazione. Parallelamente proseguiranno gli interventi di sbancamento e di scavo».

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