Capiago Intimiano, la sfida di Vergani: «Risultati strepitosi? Fate un giro in paese»

Verso il voto Il candidato (ed ex) sindaco e capogruppo d’opposizione presenta Prospettiva Comune. Nel mirino c’è Cappelletti

«La squadra è funzionale al motivo per cui ci presentiamo: abbiamo deciso di essere presenti anche a queste Amministrative 2024 per un moto di ribellione rispetto a quel che la maggioranza afferma, dicendo che è tutto emozionante, e che sono state fatte cose straordinarie, e che i risultati ottenuti sono strepitosi. Ma per capire di quello che si sta parlando, basta girare per il paese».

Il punto di vista è di Prospettiva Comune, candidato sindaco Sandro Vergani, ex sindaco e attuale capogruppo di minoranza. Che, nel mettere in inquadratura Capiago Intimiano, vede un paese che non va. Con Vergani, che sfida il sindaco uscente e ricandidato di Progetto Insieme Emanuele Cappelletti, ci saranno Maurizio Lombardo, Arianna Casadio, Ivano Bianchi, Elisabetta Frigerio, Enrico Molteni, Emanuela Di Lernia, Domingo Merry Del Val, Raffaella Molteni, Marco Ortalli, Claude Nicole Renee Maret: «Una squadra pensata per inserire persone competenti, sia chi risiede nel nostro Comune che in quelli esterni. L’architetto Molteni, di Milano, insegna all’Università di Genova e aveva realizzato un precedente progetto della scuola media. L’architetto Marco Ortelli, di Erba, ha sistemato il Castello Ariberto. Conosciuto anche l’architetto Lombardo. La dottoressa Casadio è laureata in legge», dice Vergani.

«È incredibile quel che si è costruito in via Roma, se qualcuno passa di lì si chiede cosa sia successo. Inoltre, una larghissima maggioranza di attività commerciali, in questi ultimi anni, ha chiuso - elenca Vergani - le case popolari sono una più fatiscente dell’altra, in totale abbandono. L’asilo di Intimiano è lì come quindici anni fa. L’ex scuola media è pronta per essere svenduta. Alla Faleggia c’è l’ipotesi di un intervento». La prospettiva di Vergani: «La nostra idea è di ritornare al Comune giardino che Capiago Intimiano è sempre stato, di verde, di bellezza. Di fronte a un racconto in cui si dice come tutto sia perfetto, non ci commuoviamo: l’idea è di provare a cambiare in modo molto deciso questa tendenza».

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