
Cronaca / Cantù - Mariano
Domenica 23 Marzo 2025
Carimate “Borgo della Musica”. Finardi tra ricordi e progetti
Il personaggio Pienone al Torchio e l’invito dal sindaco. Il cantautore: «Tornare? Certo, magari per un concerto». Tantissimi aneddoti sulla sala di registrazione al castello
Carimate
Com’è profondo il mare, Un gelato al limon, Sono solo canzonette, Finardi, Nero a metà, Kinotto, fino a Crêuza de Ma: sono stati attivi solo una decina d’anni, gli Stone Castle Studios, ma sono bastati per realizzare un capolavoro dopo l’altro, facendo anche i turni di notte, e scrivere una pagina irripetibile della storia della musica italiana.
Sarà anche sui cartelli stradali
Eugenio Finardi, che quella stagione l’ha vissuta e ancora gli si allarga un sorriso nel ricordarla, non ha dubbi: «In quel momento il castello era una cattedrale, avevate la San Pietro della musica italiana a Carimate».
Per questo, venerdì sera, è tornato con piacere all’ombra del suo profilo merlato, per tenere a battesimo l’iniziativa che vuole trasformare il paese nel Borgo della Musica, dicitura che presto comparirà anche sui cartelli stradali agli ingressi del territorio comunale. Sono arrivati in tanti per ascoltare i suoi racconti, troppi per la capienza del salone del Torchio, al punto che qualcuno è dovuto rimanere fuori e il sindaco Roberto Allevi ha lanciato allora la proposta di ripetere la serata, dato il suo successo, magari in piazza.
Proposta che Eugenio Finardi ha accolto con piacere: «Io direi di sì, potremmo anche organizzare un bel concerto».
Progetto promosso dalla Pro Loco Carimate, guidata da Marina Domenichelli, con l’amministrazione. E lei stessa è stata in un disco di Finardi, nel coro di ragazzine che hanno partecipato alla traccia “15 Bambini” nell’album Roccando Rollando.
Quarantacinque anni fa Eugerio Finardi, dopo il successo del suo album Extraterrestre, decise di lasciare Milano e si trasferì a Carimate, per lavorare alla produzione di un album ai mitici studi Stone Castle, che hanno vissuto una sola sfolgorante stagione, tra il 1976 e il 1986. Ad aprirli era stato Antonio Casetta, milanese attivo nell’industria discografica dal 1959, che rilevò il castello nel 1975, per meno di 400 milioni di lire, e che vedrà il suo sogno inghiottito da costi insostenibili e sgambetti dei concorrenti, come ha raccontato il figlio, Simone, ospite della serata.
«La Coca Cola agli Skiantos...»
Il quale ha rivendicato ridendo «avete davanti a voi l’uomo che ha portato personalmente agli Skiantos le bottiglie di Coca-Cola formato famiglia usate per fare i rutti in un brano dell’album Kinotto». E poi Ruggero Penazzo, tecnico del suono di tanti grandi album, fonte inesauribile di aneddoti gustosissimi, che dopo 45 anni s’è tolto lo sfizio di farsi autografare l’album Diesel.
Eugenio Finardi, prima dell’incontro, è voluto passare a rivedere la casa dietro alle scuole dove viveva in quegli anni, incontrando anche Anita Zanutto e Luciano Bossi, che l’hanno poi acquistata. Ma la sua vera casa, ha ricordato, era il Castello, dove registrò anche, nell’81 la prima puntata della trasmissione Rai Mister Fantasy e dove, nel parco, passeggiava con la moglie Patrizia e il cane bianco e nero Mandrax.
Tante le immagini regalata al pubblico: da Casetta furioso perché i familiari di Pino Daniele avevano tirato un filo per stendere il bucato al viaggio da Milano a bordo del Ciao arancione di sua sorella, per comprare un furgone usato da Dori Ghezzi, che con Fabrizio De Andrè stava a Lentate sul Seveso. Emozione genuina, da parte di tutti e tre, per la telefonata a sorpresa con il tecnico del suono e amico Allan Goldberg.
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