«Cento appartamenti per giovani coppie: così ridiamo vita al paese»

L’intervista Enrico Molteni, sindaco di Cucciago, spiega la sua ricetta contro il calo demografico. Alleanza Popolare verso i 50 anni di amministrazione

La previsione di un centinaio di appartamenti in più per portare giovani coppie e famiglie in una Cucciago, a rischio calo demografico. La volontà di realizzare uno spazio giovani e un punto prelievi. Con un appello al decoro urbano che coinvolge tutti. Questi alcuni punti toccati dal sindaco Enrico Molteni, Alleanza Popolare, la lista che nel 2025 arriverà a 50 anni di amministrazione consecutiva.

Sindaco Molteni, nello scorso mandato è stato approvato il Pgt. Più esattamente, cosa prevedete per l’area ex Crae e ex Pianella?

«L’obiettivo è quello della riconversione di aree ormai dismesse, di recupero anche per giovani coppie, per famiglie. Abbiamo un problema demografico: possiamo fare poco in altri settori ma possiamo invogliare la gente a venire a vivere a Cucciago. Per l’area ex Crae, nel momento in cui un operatore sarà intenzionato a rilevare l’area, abbiamo previsto un 40% di edilizia convenzionata a prezzi più vantaggiosi rispetto al libero mercato, e alcuni criteri che prevedono la possibilità per giovani coppie, famiglie con bimbi piccoli, di accedere».

Non c’è il rischio che Cucciago cresca troppo?

«Il Pgt è dimensionato a misura d’uomo anche sui nostri servizi scolastici e dell’asilo nido che stiamo completando. Sull’ex Crae stiamo parlando di un insediamento di circa 55 nuovi appartamenti. Area Pianella: più o meno il dimensionamento è quello. Non migliaia di persone, ma poche centinaia».

Sicurezza: come sta andando la condivisione con Cantù della polizia locale? Che cosa immaginate per i prossimi anni?

«Siamo molto contenti, c’è uno scambio molto proficuo. Abbiamo appena assunto un agente di polizia locale che inizierà un percorso di formazione insieme al comando di Cantù. In tutto abbiamo due agenti. Dobbiamo fare una serie di ragionamenti per cui abbiamo coinvolto anche le minoranze. L’idea è di rafforzare la convenzione: da sola la polizia locale di Cucciago non ha i numeri per gestire un problema che sta diventando sempre più complesso come quello della sicurezza».

Nel corso di questa campagna elettorale si è visto qualche scambio di opinioni divergenti in tema di manutenzione.

«I volontari civici sono già una risorsa importante per noi, una decina di loro ci danno una mano importante: se qualcuno vuole aggiungersi, ben venga. Credo che abbiamo un buon livello di cura del paese. Magari se ognuno curasse il proprio pezzo di marciapiede fronte casa, avremmo anche un paese più ordinato grazie al piccolo lavoro di tutti».

Avete in programma di realizzare uno spazio per i giovani. Tempo fa avevate un Centro di aggregazione giovanile: pensate a un’esperienza del genere o a qualcosa di diverso?

«Potrebbe essere qualcosa di diverso, nel senso che ci piacerebbe costruire questo posto con i giovani, non proporre un prodotto preconfezionato. Abbiamo iniziato a lavorarci con un primo gruppo che si è formato, gli Scusciagatt, un gruppo da allargare».

Spazio prelievi e medicazioni?

«Ci siamo quasi. Nel senso che completeremo verosimilmente verso dicembre la ristrutturazione degli ambulatori medici. Abbiamo già fatto diversi incontri per far partire il punto prelievi in collaborazione con la farmacia. Ci piacerebbe anche ampliare l’offerta con altri servizi di tipo sanitario degli spazi che abbiamo creato. Dobbiamo capire che tipo di formula utilizzare, che tipo di offerta fare, però l’idea è di allargare il servizio anche ad altri professionisti, oltre al punto prelievi».

Con quale ottica affrontate questi cinque anni?

«Vogliamo ampliare soprattutto la collaborazione con le persone che vogliono dedicare il tempo a Cucciago. A livello di progetti, quello che ci piacerebbe fare, dopo tutti gli interventi di ristrutturazione sul centro storico importanti, che hanno implicato interventi pesanti, vorremmo curare un po’ di più il particolare, per cui il verde pubblico, l’arredo urbano. E poi bisogna porre attenzione a dei problemi comuni a tanti paesi come il nostro in tema di emergenza abitativa».

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