Chiedono scusa per i danni ai locali. Ma restano in carcere

Cantù Il “pentimento” dei due giovani arrestati in settimana non basta: convalidato l’arresto

Hanno risposto entrambi alle domande del giudice delle indagini preliminari Massimo Mercaldo, assistiti dall’avvocato Giovanna Marro, i due ragazzi da poco maggiorenni arrestati questa settimana dai carabinieri della compagnia di Cantù per un raid notturno che aveva portato a devastare tre negozi del centro della “Città del Mobile” tentando di fare la stessa cosa con una quarta attività la cui vetrata aveva resistito all’assalto.

Bryan Mileto, 18 anni residente in città, ragazzo che i carabinieri conoscono molto bene per una lunga serie di precedenti da quanto era minore, e Yasser Madly, nato in Italia e residente pure lui a Cantù, 18 anni compiuti da una decina di giorni, avrebbero ammesso tutte le accuse a loro rivolte, chiedendo scusa per i danni provocati ai negozi e dicendo – non è dato capire in che termini, verosimilmente perché alterati da qualcosa che avevano assunto o bevuto – di non essersi resi conto di quanto stavano commettendo.

La difesa ha presentato una istanza per chiedere i domiciliari, ma il giudice delle indagini preliminari ha disposto la permanenza in carcere al Bassone. La procura di Como, in un fascicolo che è coordinato dal pubblico ministero Alessandra Bellù, ha contestato ai due diciottenni diversi reati, a partire dal danneggiamento seguito da incendio per quanto avvenuto all’interno della “Caffetteria Matteotti” dove fu incendiato il registratore di cassa. Ma tra le ipotesi figurano anche tre furti aggravati e un tentato furto (nell’attività commerciale dove i due non erano riusciti ad entrare), il danneggiamento delle stesse attività e anche le lesioni aggravate ai tre militari dell’Arma che avevano cercato di calmarne i bollenti spiriti.

L’inizio del folle raid era avvenuto alle 3.30 quando alla centrale operativa era giunta la segnalazione relativa all’assalto al bar “Wild” di piazza Garibaldi, attività che si era ritrovata con la porta finestra forzata, 526 euro scomparsi e anche con un Ipod rubato. Il secondo negozio preso di mira era stato il ristorante pizzeria “Marechiaro”.

Qui, sempre dopo la forzatura della porta d’ingresso, erano scomparsi un palmare e 50 euro. Il locale era stato danneggiato svuotandogli dentro il contenuto di un estintore. Il raid era proseguito alla già citata Caffetteria Matteotti per poi concludersi al negozio di borse “Vendome” sempre di via Matteotti, colpito con delle pietre ma i cui vetri avevano retto all’assalto.

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