Cittadini “dimenticati” in ospedale: «E il Comune interviene solo ora»

Cantù Dopo la lettera del Tribunale del Malato ad Asst e sindaco, la sinistra critica la giunta. Latorraca: «Possibile che a fine mandato si accorgano dei problemi del nosocomio?»

Meglio tardi che mai. Anzi, meglio sarebbe stato non diventasse così tardi: solo a fine mandato, questa l’accusa del centrosinistra, il sindaco Alice Galbiati decide di occuparsi dell’ospedale cittadino, il Sant’Antonio Abate, sulla cui situazione il gruppo consiliare di Partito Democratico, Unire Cantù e Cantù con Noi ha deciso di presentare una mozione.

La segnalazione

Fernanda Donchi, di Cittadinanzattiva –Tribunale per i Diritti del Malato, ha inviato una lettera al direttore generale di Asst Lariana Fabio Banfi, ma anche al sindaco di Cantù Alice Galbiati e ai consiglieri comunali, in merito all’ospedale canturino, perché «i problemi  sono evidenti a tutta l’utenza  cittadini-pazienti  che approcciano in pronto soccorso, ma non sono purtroppo avvertiti  dagli amministratori e dai politici locali».

Problemi numerosi, quelli che evidenzia, dalle lunghe attese in pronto soccorso alle carenze di organico, dai problemi all’impianto di condizionamento che ha reso davvero bollente l’agosto in Medicina alle condizioni della camera mortuaria.

Alice Galbiati ha quindi annunciato una riunione di giunta straordinaria che si terrà proprio al Sant’Antonio martedì 26 alle 10, spiegando che «consapevoli dei reciproci ruoli, io, il dottor Fabio Banfi ed il direttore medico del presidio di Cantù, dottoressa Elena Scola, ci aggiorniamo regolarmente sulle problematiche che riguardano l’ospedale».

Un annuncio che non impressiona particolarmente il centrosinistra, soprattutto perché arriva a questo punto del mandato, con le elezioni lontane meno di un anno. «Il sindaco – dice Vincenzo Latorraca - che, lo ricordiamo, assume la veste di autorità sanitaria in ambito locale, si premura di fissare una giunta in via Domea, confermando la sua modalità preferita: chiudere la stalla quando i buoi sono scappati o per dirla in vernacolo “saràa sü ul stabiell quand le scapàa ul purcèll”».

«Possibile che solo a conclusione del mandato diviene necessario avviare la variante generale del piano di governo del territorio e occuparsi del nosocomio cittadino?».

La situazione

Ad avere impressionato l’opposizione, semmai, sono i rilievi che Fernanda Donchi elenca nella sua missiva: «Il sindaco - continuano - non ha ritenuto necessario verificare periodicamente la situazione dell’ospedale, occupandosi dei livelli essenziali delle prestazioni dei servizi sanitari nel corso del suo mandato, riferendo in consiglio? Se il quadro descritto corrisponde al vero, come è possibile affermare che ha sempre operato in sintonia con la gestione dell’ospedale?».

Domande che saranno oggetto di una mozione in cui il gruppo consiliare guidato da Antonio Pagani invierà ad Alice Galbiati per monitorare costantemente la situazione dell’ospedale e delle altre strutture sociosanitarie, riferendo in consiglio.

«Difatti - sottolineano - anche se la gestione della salute con il d.lgs 502 del 1992 è affidata ai direttori generali delle aziende sanitarie, il primo cittadino si è assunto, ai sensi di legge, la responsabilità della salute della popolazione del suo territorio».

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