Controlli su giovani e movida a Cantù. Discoteca senza licenza: dentro in 109

Il popolo della notte Ispezionati 14 locali: riscontrate irregolarità sulla sicurezza e lavoro nero. Identificate 121 persone, 13 avevano precedenti. Lo “Shabba” di via Milano segnalato al Comune

Controlli in strada e in 14 locali. Con multe nei pubblici esercizi, dalla mancata formazione sulla sicurezza e la presenza di lavoratori in nero. Persino la richiesta avanzata dalle Forze dell’Ordine al Comune di chiudere un locale: lo Shabba. Per chi ha effettuato il controllo: una discoteca priva della licenza di pubblico spettacolo, viceversa il locale di via Milano si difende affermando di essere un club.

La Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri e le altre forze di polizia, in queste sere hanno effettuato alcuni servizi di controllo e presidio, in forma intensificata, nelle zone centrali di Cantù, interessate da una vasta presenza di giovani e da episodi, come vengono definiti, di “mala movida”.

Rischio multe fino a 30mila euro

Sono stati ispezionati alcuni locali pubblici per verificare il rispetto delle normative. Mercoledì, anche con personale in borghese, con il coinvolgimento congiunto dell’Ufficio di Gabinetto, del Reparto Prevenzione Crimine Lombardia di Milano, della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale, della Squadra Mobile di Como, equipaggi del Nil - Ispettorato del Lavoro - della Guardia di Finanza e della Polizia locale di Cantù, sono state identificate 121 persone: 13, e quindi una su dieci, aveva precedenti penali o di polizia. I locali pubblici ispezionati: dieci. Nella maggior parte dei casi, sono state riscontrate violazioni sulla mancata formazione sulla sicurezza, materia da Ispettorato del Lavoro, sulla mancata esposizione di tabelle riguardanti la vendita di alcolici e sulla mancanza dei kit rilevazione del tasso alcolemico, per cui sta procedendo, con relative multe, la Pas della Questura. In due locali è stata rilevata la mancata formazione del personale in servizio, violazione che prevede multe fino a 30mila euro. E un lavoratore non in regola: la Guardia di Finanza sta effettuando approfondimenti.

Giovedì, i Carabinieri di Cantù, con Nas e Polizia Locale, hanno verificato il rispetto delle normative su lavoro nero, immigrazione, salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Ispezionati tre locali pubblici, identificati sette lavoratori. Due le violazioni per carenze strutturali e la mancanza del certificato dell’analisi dei rischi, l’”Haccp”.

Venerdì notte, la Divisione di Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Como ha verificato le condizioni di legalità e le autorizzazioni dello Shabba. Verso le 2, poliziotti, carabinieri e la Polizia locale di Cantù hanno accertato la presenza di circa 109 persone, risultate sotto la soglia minima di agibilità, intente a ballare. Segnalando quindi il locale, privo della licenza di pubblico spettacolo, alle autorità comunali per l’emissione di un divieto di prosecuzione dell’attività.

«Avevamo il permesso Siae»

Come afferma il presidente dello Shabba, Matteo Turro: «Siamo un circolo che fa musica, cultura. Solo verbalmente ci è stato detto di non poter più riaprire. Con spirito di collaborazione, questa sera (ieri, ndr) non apriremo. Valuteremo se aprire o meno il prossimo fine settimana: l’ultimo della stagione. Non siamo una discoteca, ma un club affiliato Acsi. Avevamo il permesso Siae e il numero dei presenti era largamente all’interno della capienza stimata dalla commissione di vigilanza». Si vedranno poi gli sviluppi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA