«Così i ladri volevano entrare in casa». In un video il blitz fallito

L’episodio Sapevano che nel giardino c’erano telecamere, si sono coperti il volto con le mascherine e con le mani. Il racconto dei proprietari

I ladri alle nove del mattino, in giardino, alle finestre di un’abitazione di via Marconi. Con un certo stile: uno dei due si aggira tra le case in gilet. E poco importa se ci sono le telecamere: la mascherina stile Ffp2 è un accessorio parecchio utile per non essere riconoscibili. Prima di provare a spaccare una finestra. Anche gli occhi elettronici sembrano non fare granché paura: sono sufficienti un cappellino con la visiera e, se necessario, le mani a nascondere il volto. Un paio di guanti neri, stile Diabolik, permettono di non lasciare impronte digitali prima di avventarsi sugli infissi.

È questo quanto restituiscono le immagini a colori di un impianto di videosorveglianza. Chi ha subito il furto in questi giorni, ha deciso di condividere quanto registrato, nell’ottica di tutelare il quartiere. Per evitare, in futuro, episodi simili. Nel video, i ladri si aggirano tra il caminetto del barbecue e le sdraio. Il marsupio in vita, utile per portarsi qualche comodo attrezzo di scasso, e per andarsene, nel caso, con collanine, contanti, anelli.

Il video

Le telecamere mostrano anche uno dei due ladri guardare all’interno dell’abitazione. Come nei più classici film thriller. Con le mani a coppa attorno agli occhi per schermare la luce esterna e riuscire meglio a sbirciare dentro casa.

Furto tentato ma non riuscito. «Non sono riusciti a entrare: a un certo punto hanno nascosto una telecamera con un telo e hanno iniziato a spaccare la finestra, sono scappati con il suono dell’allarme, che mi è stato notificato alle 9.08, una ventina di minuti dopo che ero uscita di casa. Lavorano presto anche loro - racconta la residente che ha subito l’intrusione - Hanno aspettato che uscissi, e che uscisse anche l’operaio in questi giorni impegnato con alcuni lavori a casa, poi rientrato. Un orario decisamente inusuale. In una zona di Cucciago dove, nel corso dei mesi, sono avvenuti alcuni furti».

Nel girare la foto, la proprietaria ha aggiunto anche un pizzico di sarcasmo, rivolgendosi idealmente ai ladri: «Oh, scusate se lede la vostra privacy...mi interessa meno di zero...», ha scritto nell’accompagnare la foto. Anche se, in realtà, di volti non se ne vedono proprio. «Si sono guardati bene dal mostrare le proprie facce - aggiunge - Ho denunciato il furto ai Carabinieri di Cantù. Mi rendo conto che non possono esserci ovunque e a qualsiasi ora del giorno uomini in divisa, però è difficile capire quali misure si possano adottare. Io credo che si debbano condividere le informazioni con il vicinato. E tornare a guardarsi l’un l’altro le case quando non c’è nessuno, per evitare episodi di questo tipo».

La denuncia

In queste settimane, furti e tentati furti si sono registrati in diverse località del Canturino. A Cantù, così sono stati descritti da una residente di via per Cucciago: «Sono in due italiani. Hanno cappello e mascherina passamontagna. Saltano come gatti da una proprietà all’altra, non hanno paura, agiscono indisturbati». A Capiago Intimiano, dopo un doppio furto, i ladri si sarebbero presi almeno 10mila euro tra ori e contanti, mance per i nipotini comprese. A Brenna, avevano preso di mira due appartamenti al piano terra, verso le 22.30. Il turno serale. Più classico.

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