Cronaca / Cantù - Mariano
Giovedì 26 Marzo 2020
Dal Lago a Cantù, ancora vittime
Coronavirus, 14 morti e 70 positivi in più
Vittime anche a Como, nell’Erbese, nella Bassa - Mentre a livello regionale il contagio rallenta ancora. Cala la pressione sui reparti di pronto soccorso degli ospedali
Como
Rallenta la crescita dei contagiati da Coronavirus in Lombardia così come quella dei deceduti. Il numero dei positivi sale a 32.346, ovvero 1.643 più di del giorno precedente, quando i nuovi casi erano stati 1942. Il numero dei decessi giornalieri scende sotto quota 300 seppur di poco (296) per un totale di 4.178 morti. È salito a 10.026 quello delle persone non in terapia intensiva (315 in più da martedì) mentre in terapia intensiva sono ricoverati 1.236 pazienti, 42 dal giorno precedente. Lo ha spiegato ieri l’assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera nella consueta diretta Facebook del pomeriggio, che serve a fare il punto della situazione negli ospedali lombardi e nelle zone a contagio maggiore. La buona notizia è, come detto, quella di un rallentamento generale, ma le vittime sono ancora tante, 95 nel territorio della nostra provincia che fa anche registrare un consistente aumento dei tamponi positivi, 706 in tutto, contro i 636 del giorno precedente (non è un dato confortante, specie se paragonato a quello della provincia di Varese ferma a 468 tamponi positivi, con una crescita di una quindicina di casi al giorno).
I decessi sono 14 in più divisi tra i Comuni di Como, Cantù, Canzo, Eupilio, Fino Mornasco, Lurago d’Erba, Rovello Porro, Sala Comacina, Torno e Villa Guardia.
Per quanto riesca difficile accettarlo con questi numeri, in Regione si respira un clima di ottimismo, sia pure molto cauto. L’assessorato, forse non a torto, continua a tenere in grande credito, oltre ai numeri, anche le voci che rimbalzano dagli ospedali del territorio, a partire dal nostro Sant’Anna. Gallera ieri l’ha chiamata la “voce dalla trincea”, che dice che la pressione sui reparti di pronto soccorso è in calo.
Per quanto riguarda il resto della Regione, la provincia di Milano ha raggiunto i 6.074 casi, che sono 373 in più di ieri. Milano città, fonte di grandi preoccupazioni per gli epidemiologi, è arrivata invece a quota 2.438, 141 più di mercoledì. È una crescita, spiega la regione, in linea con i 121 nuovi casi registrati nelle precedenti 24 ore. Ancora una volta, lo sforzo dei milanesi consente di avere incrementi costanti».
Buone nuove anche dalla Bassa, dove per il secondo giorno consecutivo, a Codogno, epicentro del primo focolaio di coronavirus in Italia, si sono registrati zero casi, «un dato veramente positivo»
A Brescia la collaborazione pubblico privato ha permesso di recuperare posti letto per i malati di Coronavirus e grazie a questo «non c’è necessità dell’ospedale da campo», ha spiegato sempre Gallera in diretta Facebook: «Più del 20% del personale resosi disponibile è stato inviato nel Bresciano».
Infine, ha concluso Gallera, «quello che ha iniziato a fare la Lombardia è considerare tutti i pazienti come Covid positivi, dal raffreddore in su: ha inizio la sorveglianza con telemedicina, WhatsApp e via dicendo». Su questo, ha spiegato, c’è stato proprio ieri un incontro con i rappresentanti sindacali dei medici di medicina generale. Per quanto invece riguarda i tamponi, Gallera ha ribadito che la Lombardia segue le direttive del Ministero, che li prevedono «solo per i sintomatici».
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