De Amicis: «Bocciato il progetto». Adesso la parola passa alla città

Cantù Il sindaco in consiglio ha annunciato la convocazione a maggio dell’assemblea pubblica. «La proposta dei privati ha ricevuto parere negativo dai tecnici dell’Ufficio Urbanistica»

Cantù

Dopo lunghi mesi di confronto, di dubbi, aperture e attese, l’amministrazione comunale mette la parola fine: il Comune ha espresso parere negativo sull’ipotesi progettuale di programma integrato d’intervento per il recupero dell’area dell’ex collegio De Amicis, di proprietà della Fondazione Ambrosiana per la Cultura e l’Educazione Cattolica, promossa da Nessi&Majocchi.

Operazione da 39 milioni di euro, che avrebbe portato cinque nuove palazzine nel cuore della città e che aveva visto avviare il necessario procedimento di variante del piano di governo del territorio. Proposta accolta con molte perplessità trasversali, anche da parte dell’amministrazione stessa, ritenendola chiaramente sbilanciata a favore dell’interesse privato rispetto al pubblico. Un giudizio che piazza parini non ha superato. Questa è però, al momento, l’unica proposta formalizzata per dare un futuro a quella che in città viene chiamata la collina del sapere.

Adesso la parola passa alla città, visto che, come annunciato dal sindaco Alice Galbiati in consiglio, è arrivato il momento di convocare l’assemblea pubblica richiesta dai 400 i firmatari della domanda ufficiale protocollata in piazza Parini per l’incontro che abbia all’ordine del giorno il tema «L’area del De Amicis, tra via Matteotti e via Andina: la sua rigenerazione per la valorizzazione di Cantù. Pareri e indicazioni dai cittadini per una reale e innovativa progettazione pubblico/privato».

Finora, ha spiegato il sindaco, aveva chiesto di rinviare la convocazione non ritenendo rispettoso nei confronti del proponente organizzare un’assemblea nella quale si parlasse di ipotesi alternative nel momento in cui il Comune ancora stava valutando una proposta presentata ufficialmente. L’unica, a oggi. «Ma parlo al passato – ha spiegato Galbiati – perché ora l’ufficio Urbanistica ha emesso un provvedimento finale di tipo negativo. Adesso ci sono le condizioni per convocare l’assemblea, pur con la variante generale al pgt aperta».

Assemblea, ha proseguito, che verrà fissata nella prima metà di maggio, nelle intenzioni. Fin dall’anno passato erano state espresse perplessità sulla proposta, confermate anche dalla parte tecnica, ed erano state chieste numerose integrazioni al proponente.

«La proposta preliminare di piano integrato d’intervento – dice il sindaco - era oggetto di un procedimento di verifica condotto dall’ufficio Urbanistica su indicazione della giunta. A settembre l’ufficio aveva emesso un preavviso di diniego, evidenziando carenze tecniche nei contenuti depositati. Le osservazioni poi presentate dal Proponente sono state ritenute non accoglibili dall’ufficio, che quindi lunedì scorso ha concluso negativamente il proprio procedimento istruttorio. Si è così concluso anche il procedimento avviato dalla giunta un anno fa». Diverse le criticità rivelate, a partire da una contropartita per il pubblico ritenuta troppo esigua e un impatto sul traffico ancora da approfondire.

«La decisione tecnica – conferma Galbiati - si affianca e conferma le difficoltà già illustrate di ritenere l’intervento sostenuto da un adeguato interesse pubblico. Ritengo pertanto che le valutazioni sulla proposta siano concluse. Come abbiamo già dichiarato, procederemo nell’approfondimento di soluzioni che conservino e valorizzino il ruolo strategico, non solo dal punto di vista urbanistico, della “collina del sapere”, mantenendo quella prerogativa culturale e scolastica che le è propria»

© RIPRODUZIONE RISERVATA