Cronaca / Cantù - Mariano
Giovedì 21 Settembre 2023
Discarica senza autorizzazioni a Senna: sei condanne e 80mila euro al Comune
Via del Gaggio Pene fino a 2 anni e 2 mesi. Tra loro anche l’ex responsabile dell’ufficio tecnico. Contestata la gestione abusiva di ingenti quantitativi di rifiuti. Un anno e 4 mesi al proprietario
Tutti condannati in primo grado dal Tribunale di Como per i rifiuti sepolti abusivamente nell’area protetta di via del Gaggio: il Comune di Senna, costituitosi parte civile, ha già ottenuto in sentenza una provvisionale da 80mila euro. Il resto del risarcimento danni - anche di immagine - verrà quantificato in sede civile.
I condannati
Le condanne, nello specifico: 2 anni e 2 mesi per Antonio Mercuri, imprenditore 72enne originario di Giffone (Reggio Calabria) ma residente a Socco di Fino Mornasco, e per il figlio Massimiliano, 48 anni; per il secondogenito Giuseppe, 34enne, 1 anno e 8 mesi; 1 anno e 4 mesi per il proprietario del fondo, Armando Perlini, 67 anni di Senna Comasco, di professione agricoltore; 2 anni per il geologo di Settimo Milanese Giorgio Cardin, 55 anni; 2 anni per l’ex responsabile dell’ufficio tecnico comunale di Senna, l’architetto Luciano Arcellaschi, comasco, 67 anni, in pensione all’epoca degli arresti, due anni fa. I Mercuri erano finiti in carcere, gli altri ai domiciliari.
Laddove possibile, è scattata la sospensione condizionale della pena. A vario titolo, a seconda del ruolo, diverse interdizioni della durata di un paio d’anni, dall’interdizione a gestire rifiuti, a interloquire con la pubblica amministrazione, piuttosto che dai pubblici uffici, allo svolgere la professione di geologo.
Il risarcimento del danno è stato rimesso al civile per la quantificazione. Ma intanto è stata concessa una provvisionale da 80mila euro. Esclusa la responsabilità per mancanza di prove per quanto riguarda Edilaria Srl, la società dei Mercuri, formalmente - questa la lettura degli inquirenti - amministrata dal primogenito Massimiliano ma di fatto gestita dal padre Antonio.
Accolte in buona sostanza nel pronunciamento del giudice Daniela Failoni le richieste del pm, il sostituto procuratore della Dda di Milano Giovanna Cavalleri. Il Comune di Senna è stato rappresentato dall’avvocato Marina Francesca. «Meglio che tutto questo non fosse successo, bene comunque questa prima sentenza - dice il sindaco di Senna Francesca Curtale - Crediamo che il fatto di esserci costituiti sia stato importante. Sarebbe stato meglio che non fosse successo per la salubrità del territorio e la tutela dell’ambiente. Mi sembra che l’ente Comune abbia intanto ricevuto una prima soddisfazione per il danno subito».
L’aggravante
La fattispecie di reato per cui è stata riconosciuta in primo grado la colpevolezza - in concorso, con aggravante - è nell’articolo 452 quaterdecies del codice penale: «Chiunque, al fine di conseguire un ingiusto profitto, con più operazioni e attraverso l’allestimento di mezzi e attività continuative organizzate, cede, riceve, trasporta, esporta, importa, o comunque gestisce abusivamente ingenti quantitativi di rifiuti è punito con la reclusione da uno a sei anni».
Nel verde del Gaggio, secondo quanto ricostruito anche grazie all’attività d’indagine dei Carabinieri del Reparto Operativo di Como, sono stati sepolti dal 2008 ben 85mila metri cubi di «terre e rocce da scavo».
I costi di bonifica saranno importanti. Il Comune di Senna, in sede civile, potrebbe avanzare una richiesta complessiva di risarcimento attorno ai 2 milioni di euro.
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