Mariano, il sindaco: «Sviluppo, sicurezza e sostenibilità sono la strada da seguire»

L’intervista Giovanni Alberti, sindaco leghista di Mariano: «Più spazio in giunta per gli alleati di Fratelli d’Italia»

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«Continueremo nel cambiamento, questo era anche il nostro motto che poggiava su tre cardini, ossia sviluppo, sostenibilità e sicurezza».

Così Giovanni Alberti apre il suo secondo mandato da sindaco di Mariano, una manciata di minuti dopo le 10 di ieri, nominato al ruolo nella sala consiliare del Comune. Una vittoria che, come cinque anni fa, lo emoziona perché se allora per la prima volta sedeva sulla poltrona di primo cittadino, oggi legge la riconferma nel ruolo come il riconoscimento dell’impegno messo per riportare la città a valere sui tavoli decisionali come terzo Comune in provincia di Como.

Com’è essere confermato sindaco?

C’è tanta soddisfazione perché se cinque anni fa mi hanno votato per le promesse, ora mi hanno riconfermato per quello che ho fatto e che devo fare. È stata una scelta di campo decisa, stiamo parlando di un risultato del 63%, spero di non sentire più in consiglio comunale che non rappresento il pensiero dei cittadini perché chi mi ha votato non aveva dubbi rispetto i nostri progetti che hanno sentito da noi, ma anche dagli altri perché sono gli unici di cui si è parlato. Di quelli del centrosinistra non c’è stata ombra, a partire dire no alle nostre idee, loro non hanno presentato alternative se non l’interramento della ferrovia.

Quali sfide vuole raccogliere ora?

Vogliamo terminare i lavori in corso. Perché abbiamo avviato cantieri in tutti gli ambiti della città, Villa Sormani, che ormai è completata ma manca qualche dettaglio, Cascina Mordina, gli interventi sui due asili e, ancora, quello sulla scuola di Perticato per dare una sala civica alla frazione. Finalmente l’ampliamento del parco dei Vivai sta arrivando al suo completamento, abbiamo l’ultimo piano della biblioteca da rifare, Ca’ di Passer. E continuare il cambiamento, questo era il motto scelto, sulla strada dello sviluppo, sicurezza e sostenibilità.

C’è la volontà di riuscire a concretizzare i grandi cantieri della viabilità, quello dei sottopassi e della Canturina bis?

Sono opere che noi riteniamo strategiche ma che non dipendono direttamente da noi, ci tengo a sottolinearlo. Ma ci crediamo e stiamo spingendo molto su questi al tavolo provinciale. Quando arriveremo a un punto tale che la progettazione sia pronta, ritengo durante quest’anno, allora si che andremo a Roma a “riscuotere” la promessa (il riferimento è alla promessa fatta da Matteo Salvini, vicepremier con delega alle Infrastrutture, di finanziare con fondi statali la spesa rimasta scoperta per realizzare la Canturina bis, ndr).

Rispetto alla giunta, si va verso una conferma di chi già c’era?

Ho ben chiare le idee di quello che voglio fare, qualcosa ritengo che dovrà essere cambiato, non perché voglio cambiarlo, ma perché penso agli equilibri interni. Visto il risultato dovrebbe esserci uno spazio per Fratelli d’Italia in giunta.

Spera in un mandato più sereno rispetto al primo fin da subito segnato dalla pandemia e poi dalle guerre?

Mi auguro di poter lavorare più serenamente. Quegli anni a sono stati una grande prova, non solo politica, ma anche a livello personale perché ti segnano: lì era necessario prendere decisioni, anche non condivise dalla gente, ma che hanno contribuito a uscirne, come la realizzazione del centro vaccinale della comunità, nato dalla messa in rete di tutte le associazioni del territorio. Mi hanno sempre accusato di essere un uomo solo al comando, io dico invece che sono stato un uomo che ha fatto da parafulmine in diverse situazioni, prendendo decisioni anche quando c’erano difficoltà nel pretenderle. Ho fatto da garante alla maggioranza che non ha mai scricchiolato, ci vuole colui che è leader, penso di averlo dimostrato e di aver guadagnato il rispetto di tutti.

Quest’anno solo 1 elettore su due degli aventi diritto al voto si è recato alle urne: cosa farete per coinvolgere la cittadinanza nella politica?

Dobbiamo dare esempi positivi: mi auguro che in consiglio comunale emerga come la dialettica contrapposta possa essere patrimonio.

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