Forza Italia scomparsa dal consiglio comunale di Cantù. Il sindaco: «Andiamo avanti»

Politica Galbiati: «Mi hanno garantito il sostegno». Intini: «Interrotti tutti i rapporti con Lapenna perché alle regionali faceva campagna per la Lega»

Tutto cambia perché tutto resti uguale, dalle parti della maggioranza di centrodestra. Ennesimo scossone, con la dipartita del gruppo consiliare di Forza Italia in contemporanea con quella del fondatore del partito Silvio Berlusconi, ma stavolta, conti alla mano, le altre forze di coalizione, insomma la Lega, si dicono serene. Questioni interne, che poco modificano nell’assetto del consiglio, sempre sul filo dell’ultimo voto, dato che i due ormai ex forzisti, Tonino Intini ed Elena Borghi, hanno annunciato la volontà di restare all’interno della maggioranza e di dare vita a un gruppo autonomo che si chiama, programmaticamente, “Liberi Tutti”, aperto ad accogliere eventuali altri aderenti.

La maggioranza

La ragion di stato, insomma conservare la maggioranza numerica, supera la sorpresa per questa scelta. Forza Italia perde entrambi i suoi consiglieri nell’assemblea, ma ha due assessori in giunta, Matteo Ferrari e Andrea Lapenna.

Tutt’altra storia era stata quando ad andarsene, sbattendo molto rumorosamente la porta, erano stati i consiglieri di Fratelli d’Italia, passati all’opposizione. Di tre oggi ne rimane uno, l’inossidabile capogruppo Valeriano Maspero, e la minaccia del voto contrario impensierisce meno. In questo caso, invece, non impensierisce proprio.

Lo conferma il sindaco Alice Galbiati, alla domanda se tema per un insidioso ultimo anno di mandato: «Il consigliere Intini - replica - ha garantito che resteranno nell’ambito della maggioranza e sono certa che sarà così. La mia unica preoccupazione resta quindi quella di portare avanti al meglio gli impegni di questa amministrazione».

Stessa serafica posizione per il capogruppo della Lega Gabriele Maspero: «La modifica è interna loro, ovviamente si va avanti. Abbiamo lavorato bene con Intini e Borghi in questi anni, anche umanamente, e non vedo motivo perché non debba essere ancora così. Anche dalle loro parole è pacifico che la maggioranza sia solida e concentrata sui progetti». Meno sereno il clima interno a Forza Italia. Il commissario provinciale Sergio Gaddi, dopo aver parlato di «tempismo quantomeno imbarazzante», di fronte all’annuncio della fuoriuscita dal partito nel giorno della morte di Berlusconi ha affermato che i due consiglieri «mi avevano chiesto la testa di Lapenna, che doveva essere sostituito con Elena Borghi. È evidente che, non essendoci nessuna motivazione politica ma solo questioni personali, tale richiesta fosse irricevibile».

Lo scontro politico

Tonino Intini, da parte sua, è di tutt’altra opinione: «Noi abbiano interrotto tutti i rapporti con Lapenna quando, in vista delle elezioni regionali, che vedevano Elena Borghi candidata, lui ha fatto campagna a favore di un candidato della Lega, condividendo il suo “santino”». Ovvero Alessandro Fermi. «Non è tanto la questione del voto – continua – se avesse fatto campagna per lo stesso Gaddi o per Ballabio di Mariano, ovvero esponenti di Forza Italia, non ci sarebbe stato nessun problema. Ma che la faccia per la Lega non lo accettiamo. Questo però è un fatto assolutamente politico, non personale, a prescindere da quello che dice il commissario provinciale».

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