Giorgio Gori: «Giusta l’abolizione dell’abuso d’ufficio. Affitti, servono limiti»

L’intervista «Nelle città come Como bisogna affrontare il tema delle locazioni turistiche: troppo pesante l’impatto sul mercato immobiliare».

«Andrò in Europa forte dell’esperienza da sindaco: la Lombardia deve crescere, bisogna sostenere il manifatturiero». E ancora: «L’abolizione del reato di abuso d’ufficio, per cui migliaia di amministratori pubblici si sono trovati la reputazione rovinata, è un atto positivo». Quanto a Como: «Nelle città come Como bisogna affrontare il tema degli affitti turistici: oggi non ci sono limiti». «La destra vince? Chiediamoci perché. Ai cittadini bisogna dare sicurezza».

Così Giorgio Gori, per dieci anni sindaco di Bergamo e ora europarlamentare per il Pd, l’altra sera a margine della Festa dell’Unità di Cantù.

Qual è il suo giudizio sulla recente riforma della giustizia Nordio, in particolare sul tema della cancellazione del reato di abuso di ufficio?

È un tema su cui all’interno del Pd ci sono posizioni diverse. La mia posizione è quella che ho sostenuto quando ero sindaco insieme alla stragrande maggioranza dei sindaci del Pd, e cioè che l’abuso d’ufficio fosse un reato eccessivamente generico, usato a piene mani dalle procure e tale per cui migliaia di amministratori si sono trovati accusati, incriminati. La loro reputazione è stata rovinata, perché ovviamente su questi atti giudiziari si sono innescati processi mediatici, salvo essere poi riconosciuti innocenti, e credo che la percentuale delle condanne sia dello 0,5%. Di fronte a questa evidenza, l’abolizione dell’abuso d’ufficio, che era una richiesta dei sindaci anche del Partito democratico, è un atto positivo. So che il partito in Parlamento ha espresso un’opinione diversa, ma non ho cambiato idea su questo.

Che giudizio dà rispetto alla stretta sulla pubblicazione delle intercettazioni relative a terzi non indagati?

Ugualmente favorevole. Ho letto intercettazioni di persone che nulla c’entravano neanche con l’indagine, semplicemente si erano trovati ad un certo punto a parlare al telefono con la persona che in quel momento era sottoposta a intercettazioni. Perché la conversazione dovrebbe finire su un giornale?

Da sindaco di Bergamo a europarlamentare: con quale idea si affronta l’Europa dopo dieci anni sul territorio?

Credo che i sindaci siano portatori di un affrontare i problemi molto pragmatico, che parte dalla conoscenza diretta dei bisogni, delle aspettative dei cittadini. Questo approccio in Europa può essere molto utile. Serve promuovere una relazione più diretta fra l’Europa e le città, oggi il rapporto è filtrato dai livelli regionali e nazionali. Io sono convinto invece che le città siano luoghi particolarmente vocati all’innovazione. Un investimento dell’Europa sulle città è un fattore di accelerazione di cui avremmo molto bisogno.

A livello regionale, per la Lombardia, ci sono battaglie che pensa si possono portare avanti, a cui tiene particolarmente? I problemi non mancano: infrastrutture inadeguate, problemi nel trasporto pubblico...

Il tema della mobilità è per elezione un tema europeo, non a caso dal Pnrr sono arrivate, dall’Europa, risorse molto significative per le infrastrutture. La Lombardia, dopo quello che è stato fatto sull’Alta Velocità, ha bisogno di crescere sulla mobilità interregionale. C’è poi un tema ambientale legato all’inquinamento su cui ha senso immaginare degli investimenti ad hoc. Terzo punto, come regione a forte matrice manifatturiera: l’implementazione del Green Deal, cioè di tutte le politiche di transizione ecologica che impattano sul funzionamento delle imprese. Va incentivato e sostenuto. Il Green Deal, senza soldi, è un po’ problematico.

Alcune città rischiano di soffocare per un turismo disordinato. Non c’è solo Venezia: in un modo diverso, abbiamo un problema anche a Como.

Anche a Bergamo è un tema che ho sperimentato. Vanno implementate le politiche nazionali. L’aspetto forse più critico della pressione turistica sui centri storici, sulle città d’arte, è l’aspetto di impatto sul mercato immobiliare. Onestamente: se ci sono tante persone in piazza, ai tavolini del bar, non mi sembra un problema gigantesco. A Bergamo e a Como i numeri sono ancora sopportabili. Ma l’impatto sul mercato immobiliare delle città è pesante, perché questa domanda spinge il mercato immobiliare a cambiamenti di destinazione d’uso dagli appartamenti per residenza familiare all’affitto turistico. Troppo conveniente oggi, senza limiti, l’affitto turistico in Italia. Mentre tanti altri Paesi europei hanno introdotto delle normative.

Cosa ne pensa dell’avanzata delle destre in Europa, ma anche del freno tirato dalla Francia all’ultimo turno elettorale?

Il dato politico rimane l’avanzata della destra. E ci dobbiamo chiedere perché avanza, cioè quali sono le domande dei ceti popolari e del ceto medio a cui la sinistra non è stata in grado di dare delle risposte adeguate. Perché noi perdiamo da trent’anni in Lombardia? Perché gli operai votano per la destra? In Inghilterra Starmer ha parlato anche di sicurezza. Che vuol dire sicurezza geopolitica, economica, ma anche sicurezza nelle strade: senz’altro un tema.

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