I candidati di Cantù: «Basta risse e violenze. Più pattuglie e progetti per i ragazzi»

Verso il voto Il fenomeno baby gang e le ripetute aggressioni in centro animano il dibattito. Le ricette di Alice Gabiati, Antonio Pagani e Cecilia Volontè: punti comuni e qualche differenza

Una città dove la baby gang ha colpito e colpisce di nuovo, viste le risse con feriti a colpi di bottiglie in vetro, spaccate e diventate armi in mano a dei quindicenni, avvenute una decina di giorni fa in piazza Garibaldi e di nuovo all’alba di domenica in via Milano. L’assedio dei ladri che, dopo una pausa da maltempo, sembra riprendere. E il tema sicurezza all’attenzione nelle agende dei candidati sindaci. Tra chi si presenterà al voto delle Amministrative 2024 il prossimo 8 e 9 giugno, si avverte la necessità di coinvolgere i giovani in progetti ad hoc per arginare il disagio. Oltre che di intervenire anche con un potenziamento - si spera: reale - di uomini e donne in divisa sul campo o di tecnologia.

Alice Galbiati (centrodestra)

Considerazioni che nascono anche dai recenti fatti di cronaca. Per Alice Galbiati, candidato sindaco di Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e la civica Cantù Sicura: «Non è pensabile lasciar passare un messaggio di impunità per chi infrange le regole. Cantù sta affrontando un fenomeno complesso, comune a molte città, che deve far scaturire riflessioni profonde e risposte ferme». Quindi: «Abbiamo messo in atto azioni e progetti volti a prevenire e contrastare la marginalità sociale ed educativa dei minori. Continueremo su questa strada. È nostra intenzione creare un tavolo al quale invitare associazioni che si occupano di giovani, scuole e oratori per mettere in campo azioni e progetti mirati. Ci proponiamo di aggiornare le previsioni del Regolamento di Polizia Urbana per fronteggiare il fenomeno della violenza giovanile di gruppo con interventi sempre più mirati. Potenzieremo il presidio di aree sensibili attraverso un pattugliamento puntuale, anche appiedato, e ulteriori impianti di videosorveglianza».

Antonio Pagani (centrosinistra)

Per Antonio Pagani, Pd e lista civica Noi: «Abbiamo in mente di ridare vita e presenza alla città. In città abbiamo già svariate telecamere pubbliche, con cui non abbiamo risolto i problemi, e ancor più telecamere private. Le telecamere devono essere complementari ai gruppi di Controllo del Vicinato, che vanno sostenuti e favoriti. Con un software specifico, bisognerebbe far sì che diano l’allarme, grazie all’utilizzo di una tecnologia avanzata, ogni qual volta vi sia una situazione in cui serva intervenire». Inoltre: «La città va costruita insieme ai nostri giovani. A Cantù c’è ed esiste da anni la Consulta giovanile, che però viene usata male. Chiederemo che i componenti siano giovani liberamente eletti all’interno delle scuole. Un’occasione anche per chi si avvia, alle soglie dell’adolescenza, all’uscire di casa la sera. Come sindaco interverrò per far sì che siano le persone ad avere gli strumenti per rendere viva la città».

Cecilia Volonté (Cantù Civica)

Per Cecilia Volonté, lista Cantù Civica: «La sicurezza è un diritto per ogni cittadino. Gli episodi recenti di criminalità ci pongono delle domande a cui bisogna dare risposte concrete. Da una parte: presenza sul territorio di uomini e donne in divisa, specialmente nelle ore serali e notturne. Tornano in mente le promesse di aumento di organico dei Carabinieri, mai mantenute. I Carabinieri della Compagnia di Cantù sono perennemente sottorganico. Noi chiederemo con forza e determinazione anche al Comando Generale dell’Arma, se non bastasse anche al Ministero della Difesa, che venga effettivamente aumentato il personale, rimasto a trent’anni or sono. Necessario promuovere nelle scuole la prevenzione di comportamenti devianti ascoltando ragazze e ragazzi. Fondamentale coinvolgere le associazioni culturali per promuovere eventi nelle zone del mercoledrink. Cantù deve diventare attrattiva e accessibile anche alle famiglie».

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